Accoglienza e territorio: guida professionale all’ospitalità e alla valorizzazione dell’Appennino
Sestola
Montecreto
Riolunato
Fanano
A livello nazionale ed internazionale, si è enormemente sviluppata una variegata offerta di ricettività extra alberghiera che va riconosciuta e valorizzata perché importante per lo sviluppo turistico del territorio. Si è trattato di una crescita tumultuosa, che purtroppo ha originato anche l’aumento di una accoglienza irregolare che dobbiamo combattere, anche attraverso il codice identificativo unico per le strutture a locazione turistica introdotto dalla Regione Emilia-Romagna.
Gli ultimi dati in nostro possesso riferiti alla capacità ricettiva in provincia di Modena parlano di 224 strutture ricettive con oltre 12.000 posti letto e 589 strutture extra alberghiere con oltre 8.700 posti letto. Un comparto importante, quest’ultimo, che trova un altrettanto importante rappresentatività in CNA e rispetto al quale rileviamo la necessità di attivare politiche per chi affitta a breve, medio, lungo termine. Fra gli interventi che auspichiamo, sicuramente quello di una semplificazione delle procedure per stare in regola ha un ruolo fondamentale. Oggi, purtroppo, non è così: basti pensare che attualmente occorre interfacciarsi con un portale per comunicare i dati alla questura degli alloggiati, uno per la tassa di soggiorno e uno per comunicare i dati sui flussi turistici ai fini Istat. Altro dato di rilievo è la necessità di un maggiore coordinamento delle normative regionali sulla ricettività perché ogni regione ha legiferato in modo diverso per le stesse categorie.
Ecco, in sintesi, le attività e i progetti dell’Unione CNA Turismo:
È quasi superfluo ricordare come il turismo sia uno dei settori più colpiti dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Così come è realistico affermare che, quando questa non sarà completamente superata, il turismo sarà alimentato da una domanda soprattutto interna e rivolta ad un turismo domestico e di prossimità. Anche per questo CNA si è adoperata affinché i protocolli di sicurezza fossero improntati al buon senso e soprattutto attuabili. Non ci soffermiamo qui sugli interventi nazionali, che vanno nella giusta direzione di sostegno al settore, ma intendiamo concentrarci sul quadro locale, che abbiamo indagato con una indagine rivolta su un campione di 250 imprese della ricettività alberghiera ed extra alberghiera per capire il grado di conoscenza della nostra destinazione turistica Bologna-Modena. Non possiamo anticiparne i contenuti, che presenteremo in un prossimo incontro, ma siamo certi che contribuirà a definire le politiche turistiche, anche in vista della scadenza della convenzione fra Modena e la città Metropolitana di Bologna. È su questa indagine che si innestano alcune azioni che abbiamo già attivato.
È il caso del progetto di diffusione del turismo esperienziale, che si è concretizzato nella costituzione del MODENA HERITAGE TOUR, associazione a cui aderiscono una ventina di imprese dell’artigianato artistico ed eno-gastronomico, con l’obiettivo di costruire itinerari di turismo esperienziale, alcuni dei quali sono già stati presentati lo scorso anno al TTG di Rimini.
È datato fine maggio, invece, il progetto di valorizzazione delle seconde case in Appennino, che coinvolge i comuni del Frignano, le agenzie immobiliari ed operatori del settore per con l’obiettivo di creare una rete di appartamenti e immobili accoglienti e funzionali, gestiti professionalmente da un property manager in affiancamento al servizio di Home staging, molto importante per garantire la qualità del prodotto.
La promozione del territorio è svolta anche dal mondo dell’associazionismo turistico e culturale, ad esempio dalle Pro Loco, che attraverso la realizzazione di sagre ed eventi contribuiscono alla valorizzazione dei nostri prodotti dell’eccellenza eno-gastronomica. Ecco perché come CNA Modena ed Emilia-Romagna abbiamo perfezionato una convenzione con Unpli, individuando un importante fattore di attrattività a quelle iniziative che portano notevoli flussi di persone a frequentare il nostro territorio.
Abbiamo poi presentato una nostra candidatura alla Carta europea per il turismo sostenibile nell’ambito del piano di azioni 2020-2024, la cui strategia è coordinata sul territorio appenninico dall’Ente Parchi Emilia Centrale. Il progetto consiste nella realizzazione di un collegamento ciclo turistico in quota fra le 4 stazioni storiche del Cimone, Abetone, Corno alle scale, Doganaccia per sostenere il turismo sportivo, in particolare i tour in Mountain Bike l’e-bike e il trekking, durante tutto l’anno, escluso i mesi invernali, con un percorso di 40 km, che coinvolge 8 comuni e 2 regioni. È un progetto ambizioso, che richiede l’investimento di molte risorse per rendere fruibile tutto l’anello, ma che può avere una ricaduta economica notevole sia come ampliamento dell’offerta turistica che come aumento della pluri-stagionalità. Se la domanda sarà accolta, avremo la possibilità di avere a disposizione un supporto per la promozione del circuito in ambito europeo.
Sulla base di queste considerazioni, abbiamo chiesto alla Regione di sostenere le seguenti progettualità:
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta nella misura del 65% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 6 novembre 2021, entro un massimo di 200.000 euro
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