Con la pubblicazione in Gazzetta (legge 141 del 21/09/2022) è entrata ufficialmente in vigore la conversione del Decreto Legge “Aiuti bis” sulle cui principali novità relative a responsabilità solidale e sblocco dei crediti abbiamo già diffusamente parlato in una precedente news. A quanto già anticipato va aggiunto anche la “liberalizzazione” (art. 33-quarter) per gli interventi di realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti, le cosiddette VEPA, che riducono le dispersioni termiche, migliorando le prestazioni energetiche ed acustiche dell’edificio.

Ritornando sugli aspetti più spinosi per il comparto casa, la nuova norma, per essere pianamente operativa nell’intento di sbloccare la cessione dei crediti legati ai bonus dell’edilizia, necessita con urgenza di una nuova circolare da parte dell’Agenzia delle Entrate che riveda profondamente il provvedimento emanato nello scorso giugno. La CNA ribadisce, infatti, che la corresponsabilità dei cessionari circoscritta soltanto ai casi di dolo e colpa grave deve essere accompagnata da criteri oggettivi. Pertanto la nuova circolare dovrà eliminare l’obbligo dei cessionari di effettuare indagini basate sulla valutazione di indici soggettivi. La circolare di giugno dell’Agenzia delle Entrate prevede una serie di criteri soggettivi quali: incoerenza reddituale e patrimoniale tra il valore e l’oggetto dei lavori asseritamente eseguiti e il profilo dei committenti beneficiari delle agevolazioni in esame; sproporzione tra l’ammontare dei crediti ceduti ed il valore dell’unità immobiliare; incoerenza tra il valore del credito ceduto e il profilo finanziario e patrimoniale del soggetto cedente il credito qualora non primo beneficiario della detrazione.

In sostanza, la definizione di colpa grave deve far riferimento ai comportamenti e non alla interpretazione di norme. Pertanto nella nuova circolare dovrebbero rimanere soltanto due criteri: assenza di documentazione o palese contraddittorietà rispetto al riscontro documentale prodotto; anomalie nelle condizioni economiche applicate in sede di cessione dei crediti.

Solo così la nuova norma, approvata nel Decreto Legge “Aiuti bis”, potrà essere la risposta risolutiva al grave problema del blocco dei crediti che coinvolge decine di migliaia di imprese su tutto il territorio nazionale.

Ma c’è anche un altro aspetto particolarmente critico insito nella nuova norma: il rischio asseverazioni e visti di conformità per caldaie e serramenti, ovvero per tutti quegli interventi in edilizia libera e di importo complessivo inferiore ai 10.000 euro per i quali questi documenti non sarebbero normativamente previsti. Si è infatti creato un vero e proprio corto circuito normativo a causa del quale le imprese che effettuano questa tipologia di lavori rischiano, non solo di non poter accedere alla responsabilità solidale depotenziata, ma anche di non poter poi, di fatto, cedere alla banca i crediti maturati con gli ‘sconti in fattura’, se non con un aggravio di costi per la redazione di ulteriori documenti normativamente non richiesti. È prevedibile, infatti, che le banche per comprare i crediti richiederanno sempre i visti e le asseverazioni, indipendentemente dalla tipologia di bonus. Evidenziamo, quindi, il contrasto normativo che rischia di compromettere la fattibilità dello sconto in fattura per gli interventi “minori”, motivo per cui sosteniamo che il nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate si faccia carico anche di questa manifesta incongruenza.