Argomento del presente articolo sono gli NFT (letteralmente token non fungible), oggetti digitali legati alla struttura della blockchain di cui abbiamo parlato in precedenti articoli.

Il significato di token rappresenta un’unità di valore digitale emessa su una blockchain, unità che può essere scambiata tra gli utenti della rete. In altre parole, un token rappresenta un asset digitale che può essere posseduto, scambiato o utilizzato all’interno di un ecosistema specifico. I token possono rappresentare una vasta gamma di asset, come proprietà digitali, parti di un motore oppure macroelementi come un’autovettura.

Veniamo adesso al significato di ‘non fungible’ partendo da un semplice esempio. Una moneta da un euro è un oggetto (un token, diremmo in blockchain) ‘fungible’ poiché qualsiasi moneta da un euro rappresenta esattamente lo stesso valore. Possono perciò essere interscambiate tra i possessori senza che nessuno perda del valore. Un dipinto, ad esempio, invece è ‘non fungible’ poiché rappresenta un’opera unica nel suo genere e che pertanto non può essere scambiata con un altro quadro.

Un NFT pertanto rappresenta un elemento digitale presente in blockchain con una identità univoca rispetto a tutti gli altri NFT. Questo elemento digitale è costituito da un identificativo (solitamente un semplice numero intero progressivo) e da un link verso un file.

E arriviamo al loro utilizzo pratico. Poiché un NFT rappresenta un elemento unico nel suo ambito, viene ‘agganciato’ ad un asset fisico reale come può essere appunto un componente di un motore, un’autovettura o qualsiasi altro elemento di cui conosciamo l’univocità.

Partendo da questi presupposti sono stati sviluppati in Italia già alcuni progetti molto importanti nell’ambito dell’industria manifatturiera. In particolare, è stato ideato un sistema di creazione di NFT a fronte di ogni motore elettrico prodotto. Tale motore, in quanto unico e identificato da un numero di matricola, ha associato un NFT memorizzato in blockchain (quindi immutabile) a cui è associato il link al file contenente tutte le caratteristiche relative al processo di produzione. In questo file sono state inserite informazioni di diverso tipo quali immagini, video, certificati di qualità. Inoltre, in questo file possono essere successivamente inserite tutte le informazioni relative al ‘life cycle’ dell’asset e tutti i documenti inerenti alla manutenzione compresa la documentazione relativa a ciascun intervento.

Risulta chiaro che questo tipo di tecnica può essere applicata in qualunque ambito dove si renda necessaria l’associazione tra un componente e la relativa documentazione sulla sua produzione e/ o manutenzione. Questa documentazione viene garantita immutabile e segue il pezzo (unico) per tutta la sua vita grazie al suo NFT associato.

L’NFT ha ovviamente un proprietario che viene dichiarato in blockchain, per cui nel momento in cui l’asset dovesse cambiare la ‘ownership’ il nuovo proprietario avrebbe in garanzia tutto il ciclo di vita e tutti i passaggi sin qui effettuati e acquisirebbe di conseguenza la proprietà dell’asset e del NFT associato.

Peraltro, a livello internazionale esistono già altri progetti dove l’utilizzo degli NFT viene impiegato per dimostrare semplicemente la proprietà di un bene, creando in tal modo una comunità privilegiata di possessori che così creano una vera e propria community di élite.  È il caso di Porsche, che ha recentemente sperimentato l’utilizzo degli NFT come parte della sua strategia di marketing. In particolare, ha creato una serie di NFT chiamata “Fanzone Porsche”, che includeva immagini e video di alcune delle auto più iconiche del marchio.

Gli NFT sono stati venduti in un’asta online su una piattaforma specializzata in NFT e blockchain, chiamata Fanzone. La serie ha incluso 5.000 NFT in edizione limitata, ciascuno dei quali rappresentava un’immagine o un video di un’auto Porsche. I prezzi per questi NFT sono stati piuttosto elevati, con alcuni che hanno raggiunto diversi migliaia di dollari.

L’obiettivo di Porsche con questa iniziativa era quello di creare una comunità di appassionati di auto sportive che potessero acquistare e collezionare questi NFT unici. Inoltre, l’azienda sperava di creare un nuovo canale di marketing attraverso gli NFT, che potrebbe raggiungere una base di appassionati di blockchain e criptovalute.

È importante notare che Porsche non è la sola azienda ad avere sperimentato l’utilizzo degli NFT come strumento di marketing. Altre grandi aziende come Nike, Louis Vuitton e Coca-Cola hanno creato NFT unici per i loro fan e collezionisti. Inoltre, alcune realtà operanti nella moda in Italia stanno già pensando di utilizzare questa tecnica per ‘targare’ i propri prodotti unici (scarpe di alta moda, abiti, ecc..) per rendere più appetibile il Made in Italy nel mondo.

Ci sono infine alcuni progetti molto importanti portati avanti in ambito industriale.

La società di logistica DHL ha lanciato un progetto pilota chiamato “DHL Fashion and Luxury Blockchain” che utilizza gli NFT per garantire la tracciabilità e l’autenticità dei prodotti di moda e lusso durante la loro catena di approvvigionamento. La società di manutenzione e riparazione di aeromobili Honeywell Aerospace ha annunciato di aver utilizzato gli NFT per tracciare la storia di manutenzione e riparazione di alcuni dei suoi componenti per aeromobili, al fine di garantire la sicurezza e l’affidabilità dei suoi prodotti. La società di trasformazione digitale Accenture ha sviluppato un prototipo di sistema di gestione della proprietà intellettuale basato su blockchain e NFT, che consente alle aziende di tracciare la proprietà dei loro asset digitali, come i brevetti, i marchi e le licenze.

Questi sono solo alcuni esempi di come gli NFT stanno iniziando ad essere utilizzati in ambito industriale. Tuttavia, poiché la tecnologia degli NFT è ancora in evoluzione e le applicazioni potenziali sono molteplici, è possibile che vedremo sempre più progetti che sfruttano questa tecnologia in settori diversi.

A cura di: IQC Bologna