«Privilegiare, in linea con il Patto per la crescita siglato all’inizio della consiliatura, la rigenerazione, la riqualificazione e la densificazione urbana, “anche ricorrendo alla demolizione del patrimonio immobiliare obsoleto e privo di valore architettonico e artistico, promuovendo politiche urbanistiche innovative che consentano di realizzare l’obiettivo del saldo zero del consumo di suolo”, ma dare al contempo una risposta adeguata alla domanda di alloggi, innanzitutto per le giovani coppie».

Così esordisce la nota di Rete Imprese Italia città di Modena – aggregazione tra Cna, Confcommercio, Conferesercenti e Lapam – sul tema degli indirizzi urbanistici, attorno ai quali in città si è generata nelle ultime settimane un’ampia discussione.

«Crediamo», sottolinea Rete Imprese, «che l’insediamento previsto in zona Vaciglio-Morane si possa inserire nel solco degli indirizzi richiamati. Tuttavia, pur nell’apprezzamento della decisione dell’Amministrazione Comunale di compensare il consumo di suolo con il recupero di area verde corrispondente ai 550 alloggi, rimane da sciogliere un nodo fondamentale: il traffico aggiuntivo che verrà generato dal nuovo comparto».

«L’area», puntualizza Rete Imprese, «è già ora congestionata ed è dunque necessario prevedere l’adozione di misure strutturali, che, superando il sistema di rotatorie, siano capaci di alleggerire sensibilmente i carichi di traffico: il modello di riferimento deve essere, a nostro avviso, quello del sottopasso costruito in corrispondenza dell’intersezione tra via Emilia e la tangenziale».

«Più complessivamente», afferma Rete Imprese, «l’auspicio è che la discussione in atto sul nuovo strumento urbanistico possa servire a porre le basi per una pianificazione capace di dare risposte abitative ai modenesi che scelgono di trasferirsi nei comuni confinanti e che in tal modo rendono sempre più ampi i volumi di traffico verso la città capoluogo ed in uscita da essa: anche in tal modo, siamo convinti, si introducano elementi strutturali di mitigazione dell’inquinamento prodotto dal traffico e si manifesta attenzione verso l’ambiente».

«Un’attenzione», conclude la nota di Rete Imprese, che non può arrivare fino al punto di bloccare investimenti, come quello del polo di GLS, che non solo crea nuovi posti di lavoro, ma dà risposte ai bisogni logistici delle imprese modenesi».