Continua l’attività di CNA Benessere per promuovere nuove regole a tutela degli operatori veri.

Anche il Comune di Novi, recepisce la proposta di rinnovamento del regolamento che riguarda quello che possiamo chiamare il bell’essere, dall’acconciatura all’estetica passando per i tatuatori ed i piercer. Si chiude così il cerchio delle amministrazioni dell’Unione terre d’Argine, portando a tredici le amministrazioni che hanno raccolto la sollecitazione di CNA, tra le quali anche Modena e Mirandola.

“Ringraziamo l’Unione Terre d’Argine per aver colto tutte le implicazioni del nuovo regolamento e per l’importante ruolo svolto per la sua approvazione, consentendoci di arrivare ad un risultato che ci rende molto orgogliosi, anche perché, come avvenuto a Novi, l’approvazione è arrivata con il voto unanime di tutte le parti politiche”, commenta Marcello Montorsi, presidente delle imprese dell’Unione Benessere associate a CNA.
“In questi anni – continua Montorsi – il settore è cambiato tantissimo, a cominciare dalle tecniche utilizzate per arrivare ai macchinari impiegati. Il regolamento tiene conto di queste novità e, soprattutto, delle professionalità che queste richiedono”. Le nuove regole, infatti, definiscono non solo i requisiti necessari per svolgere le diverse attività del settore, ma anche i macchinari e le attrezzature ammesse – soprattutto nel campo dell’estetica – oltre ai criteri igienico-sanitari dei locali. Poi le tipologie dei controlli, “che hanno un’importanza determinante – sottolinea Montorsi – per contrastare le attività abusive, che con la pandemia hanno avuto un nuovo impulso, con tutti i rischi conseguenti per la salute dei clienti. Ecco perché le imprese vere sono imprese sicure”.
“Il nuovo regolamento – conclude il Presidente – ci aiuterà anche ad indirizzare meglio coloro che intenderanno avvicinarsi ad una di queste professioni, nel senso che non è sufficiente aprire una partita iva per poter operare in questo ambito. È necessario sapere entro quali spazi ci si muova in quest’ambito, partendo dalle normative nazionali per continuare con i decreti regionali e finire appunto con i regolamenti comunali, senza tralasciare la formazione e relative abilitazioni professionali. Un esempio tra i tanti: alcune operatrici sono convinte di poter fare il trucco semipermanente quando in realtà si tratta di un’attività propria dell’estetica e come tale richiede la qualifica che può arrivare solo tramite un percorso formativo presso una scuola riconosciuta dalla Regione”.

“È stato un lavoro importante – ha commentato Tamara Gualandri, presidente della CNA dell’Area – che ribadisce l’impegno di CNA per la professionalizzazione di questi mestieri e per la tutela della clientela. Nell’occasione, ci fa piacere rilevare anche come questo lavoro abbia ottenuto l’apprezzamento delle amministrazioni, a conferma del ruolo svolto da CNA nel rapporto con le istituzioni”.