Abbiamo ribadito con forza in questi giorni, anche attraverso la stampa locale, che il recente decreto approvato dal Governo per sbloccare il mercato dei crediti legati ai bonus edilizi non sta producendo gli effetti attesi: il sistema bancario e Poste Italiane mostrano rigidità ingiustificate dalla normativa nell’acquisto di crediti, introducendo criteri e procedure penalizzanti soprattutto nei confronti di micro e piccole imprese.
Tutto questo rende impossibile per le imprese smobilizzare i crediti e in molti casi spinge i clienti a rinunciare ai lavori. Ecco perché abbiamo auspicato un intervento vigoroso, da parte del Governo, nei confronti del sistema degli intermediari finanziari per riattivare in modo efficace il mercato della cessione dei crediti d’imposta. Abbiamo chiesto una proroga di almeno 30 giorni sul termine ad oggi fissato al 7 aprile per l’invio delle comunicazioni delle opzioni relative alla cessione dei crediti fiscali previste per le spese sostenute nel 2021, e per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020. L’eccessiva prudenza nelle cessioni del credito da parte del sistema bancario ed i ritardi dell’Amministrazione finanziaria (l’Agenzia delle Entrate non ha ancora aggiornato la piattaforma per l’invio delle comunicazioni) stanno mettendo in serio pericolo l’esistenza stessa di numerose imprese artigiane della filiera delle costruzioni che si sono adoperate ad anticipare ai clienti gli incentivi pubblici, con riflessi negativi sul funzionamento dei bonus edilizi.
Una prima risposta positiva alle nostre sollecitazioni è arrivata con un emendamento approvato in Senato in sede di conversione in legge del decreto sostegni ter (Dl 4/2022): per la comunicazione cessione del credito, la scadenza passa dal 7 al 29 aprile 2022, allungando, pertanto, il tempo a disposizione dei contribuenti per esercitare le opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura relativamente al superbonus e ai bonus casa ordinari. L’ufficialità della proroga avverrà con la conversione in legge del decreto prevista con il voto finale della Camera, in programma per il prossimo 22 marzo. Per quest’ultimo passaggio il Governo ha comunque già richiesto il voto di fiducia.
In materia di cessione del credito e sui dubbi circa il numero di “trasferimenti” possibili, una puntuale indicazione è invece arrivata proprio nelle ultime ore dall’Agenzia delle Entrate, attraverso una FAQ del 17 marzo che mira a sciogliere il nodo di casistiche frutto del combinato disposto del decreto Sostegni ter (Dl 4/2022) e del decreto Frodi (Dl 13/2022).
L’Agenzia ha così schematizzato, nella tabella seguente, una serie di eventi per indicare ai contribuenti quanti passaggi hanno ancora a disposizione:
Evento | Tipo | Ulteriori cessioni |
Prima
cessione o sconto |
Prima cessione o sconto comunicati all’Agenzia entro il 16 febbraio 2022 |
Il credito può essere ceduto una sola volta a chiunque (jolly) e poi due volte a soggetti “qualificati” |
Prima cessione comunicata all’Agenzia dal 17 febbraio 2022 |
Il credito può essere ceduto due volte a soggetti “qualificati” | |
Sconto comunicato all’Agenzia dal 17 febbraio 2022 |
Il credito può essere ceduto una volta a chiunque e poi due volte a soggetti “qualificati” |
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Evento | Tipo | Ulteriori cessioni |
Cessioni successive alla prima | Cessioni successive alla prima comunicate all’Agenzia entro il 16 febbraio 2022 | Il credito può essere ceduto una sola volta a chiunque (jolly) e poi due volte a soggetti “qualificati” |
Cessioni successive alla prima comunicate all’Agenzia entro il 16 febbraio 2022 e cessione jolly comunicata all’Agenzia dal 17 febbraio | Il credito può essere ceduto due volte a soggetti “qualificati” |