terre di sorbara

Lunedì 22 ottobre si è insediata la Consulta delle Attività Economiche dell’Unione del Sorbara, da tempo sollecitata da CNA. “Viviamo in un territorio dove operano oltre settemila imprese, quasi una ogni dieci abitanti, che danno lavoro ad oltre 23.000 persone: era assolutamente necessario che venisse identificato un luogo istituzionale di incontro e confronto per analizzare le tematiche utili ad uno sviluppo sostenibile del sistema economico”, osserva Emanuele Poletti, presidente della CNA dell’Area terre di Sorbara.

Un insediamento che non è stato simbolico: durante l’insediamento si è ragionato nel futuro prossimo della Consulta, a cominciare dalla viabilità, in particolare il transito della Statale 12 a Sorbara, l’accesso a Modena, e la strada provinciale 568. “L’inadeguatezza di queste strade – ha commentato Mauro Rondelli, segretario di area di CNA – è particolarmente preoccupante non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto un profilo sociale: pensiamo ai tempi di percorrenza ai quali sono costrette ad esempio le ambulanze: in ballo non ci sono solo le attività economiche, ma anche il diritto alla salute dei cittadini”. Un tema, peraltro, che chiama in causa anche i gravi limiti di Anas, come ha dimostrato la vicenda del ponte di S. Ambrogio.

Si è parlato anche di semplificazione amministrativa, che, soprattutto a livello di Unione, passa anche dall’adozione di regolamenti quanto più possibile omogenei. Una opportunità che può trovare una concreta applicazione con l’adozione – come avvenuto ad esempio a Modena, Carpi e Mirandola – di un regolamento dei servizi alla persona acconciatura – estetica e tatuatori che sul territorio del Sorbara coinvolge circa 300 imprese. “Ma nella nostra Unione stiamo facendo di più – sottolinea Poletti – deliberando non sei regolamenti simili, ma uno valido per tutti i sei comuni del Sorbara, eventualità resa possibile dal conferimento della materia in questione all’Unione stessa. Una sperimentazione che potrebbe essere allarga ad altri ambiti”.

Altri temi toccati sono sati la lotta all’abusivismo, la legalità e la sicurezza, la promozione territoriale, la programmazione urbanistica perseguita attraverso Pug e Pums.

“La prospettiva – conclude Rondelli, è quella di arrivare ad un patto per il lavoro e lo sviluppo del territorio, da elaborare con tutte le forze sociali, in grado di definire un quadro entro il quale concertare politiche che tengano conto di tutte le implicazioni – economiche, ambientali e sociali – necessarie per permettere uno sviluppo sostenibile del nostro territorio”.

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