superbonus

In relazione al Superbonus e in generale al sistema dei bonus edilizi, le intenzioni del Governo non sono state ancora definite, ad oggi, da nuovi provvedimenti normativi, se si esclude la proroga per le villette unifamiliari al 110% la cui scadenza passa dal 30 settembre al 31 dicembre 2023 (come previsto dall’art. 24 del DL 104/2023 dello scorso agosto).

È opportuno che quanto prima si diano certezze agli operatori del settore e ai cittadini, soprattutto, come ha sottolineato CNA, per i lavori nei condomini per i quali si rende particolarmente urgente una proroga di almeno 3 mesi (fino al 31 marzo 2024) senza paletti troppo stringenti, in ordine allo stato avanzamento lavori, sulla platea dei cantieri ammessi. Fondamentale è anche la tempistica: una proroga a ridosso della scadenza, come potrebbe avvenire se inserita nella futura legge di bilancio, che solitamente viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale negli ultimi giorni dell’anno, provocherebbe incertezza e potrebbe vanificare gran parte della sua portata.

Fatta questa premessa, ricordiamo che la detrazione al 110% è tuttora ammessa per le spese effettuate entro il 2023 per i seguenti interventi:

  • villette unifamiliari che alla data del 30 settembre 2022 avevano effettuato lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo;
  • condomini con lavori deliberati entro il 18 o 25 novembre 2022 e CILAS depositata entro il 31 dicembre 2022;
  • edifici con più unità immobiliari di un solo proprietario, assimilati a condomini, con CILAS presentata entro il 25 novembre 2022 oppure, in caso di un intervento di demolizione e ricostruzione, titolo abilitativo richiesto entro il 31 dicembre 2022.

Per chi non si trova nelle condizioni su esposte, per tutto il 2023 il superbonus con aliquota ridotta al 90% è ammesso ancora per i condomini e immobili assimilati e per le villette unifamiliari destinate a prima casa con proprietari che hanno un reddito di riferimento, in base al quoziente familiare, non superiore ai 15000 euro.

Al momento, salvo nuove disposizioni normative che vadano a cambiare l’attuale scenario, per il 2024 il quadro di riferimento è quello definito dall’ultima versione dell’art. 119 del decreto Rilancio: l’aliquota scende per tutti al 70% (per il 2025 si riduce ulteriormente al 65%).

Potranno ancora usufruire dell’aliquota al 110% per tutto il prossimo anno e fino al 2025 solo gli immobili, sia condomini sia unifamiliari, interessati da piani di ricostruzione all’interno dei crateri sismici (territori colpiti dal 2009 in poi da eventi sismici).