La scorsa settimana, nel contesto di una consulta economica delle Associazioni di categoria, presenti assessori dell’Unione e dirigenti di Hera, sono state esaminate le modalità di un servizio di raccolta “porta a porta” che partirà a breve nei comuni dell’Unione, precisamente Castelnuovo Rangone, Marano, Spilamberto e Vignola, e che coinvolgerà tutte le zone artigianali corrispondenti.

Da parte di Rete Imprese Italia c’è l’assoluta condivisione sul fatto che la raccolta differenziata debba essere fatta con qualità e con l’obiettivo, nel tempo, di incrementarla fino a raggiungere percentuali considerevoli. Si tratta, infatti, di un segno di civiltà in un ambito in cui tutto il Paese deve fare meglio. Ma, d’altro canto, non si può fare a meno di sottolineare come l’impegno chiesto alle imprese, con questa modalità, sia molto gravoso.

La sperimentazione iniziata nel comune di Spilamberto, ha infatti determinato notevoli difficoltà alle quali non si è dato riscontro, nemmeno sul lungo periodo.
La speranza è che dagli “errori si impari”, ma quel che è certo è che a fronte dell’ennesimo sforzo richiesto alle imprese non siano previsti impegni per riconoscere in termini economici l’impegno richiesto a queste ultime.

Un fatto che Rete Imprese Italia ha accolto con stupore, in quanto il “porta a porta” dovrebbe permettere una tariffa più puntuale sulla quantità di rifiuti realmente prodotti e, quindi, l’attivazione di un sistema premiante in grado di incentivare le aziende ad accogliere favorevolmente questo progetto, facilitando il raggiungimento degli obiettivi previsti.

L’unica cosa chiara, invece, è che questa sperimentazione avviene a costo zero per le amministrazioni: a pagarla, di fatto anche se non direttamente ma in termini di maggior impegno, saranno le imprese, che continueranno a pagare sulla base delle metrature, senza alcun meccanismo premiante.
Infatti, alle aziende sarà richiesto una maggiore disponibilità, con un aumento dei costi indiretti legati al conferimento dei rifiuti e senza la prospettiva di una diminuzione delle tariffe, ma piuttosto con il rischio che questi aumentino ulteriormente.

Rete Imprese Italia monitorerà con attenzione queste sperimentazioni non solo per rilevare le difficoltà oggettive, ma anche per ribadire che, in un momento di grande difficoltà come quello in cui ci troviamo, il costo dei rifiuti per aziende che di fatto non ne producono in proporzione all’esborso economico, va riadeguato.