Per poter consumare un prodotto gastronomico all’interno di un’attività artigiana, leggi e burocrazia impongono sedute scomode e vietano l’uso di piatti di ceramica e posate in metallo. E se l’artigiano ha l’ardire di offrire una bibita per accompagnare un trancio di pizza, o un caffè espresso dopo un cornetto di propria produzione deve addentrarsi in un infernale labirinto burocratico e normativo e ben che vada deve adattarsi a vincoli e limitazioni. Sono alcuni degli ostacoli che incontrano ogni giorno le imprese artigiane per effetto del decentramento introdotto dalla riforma del titolo V della Costituzione e che è stato il focus del quinto Osservatorio Burocrazia realizzato dalla CNA e sul quale si sono confrontati il Presidente Nazionale, Dario Costantini, il Ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, il Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga e il Professor Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale.
L’Osservatorio Burocrazia ha indagato l’impatto della riforma costituzionale del 2001 su otto mestieri (Alimentare con consumo sul posto, installazione e manutenzione impianti fotovoltaici, tatuaggio, piercing, acconciatura, estetica, toelettatura di animali, meccatronica), quasi 400 mila imprese, dal quale emergono numerose criticità nell’attività d’impresa a causa di un variegato contesto normativo e amministrativo.
L’indagine mostra la necessità di potenziare le forme di raccordo e collaborazione tra i diversi livelli istituzionali in modo da valorizzare le specificità territoriali all’interno di una visione unitaria; semplificare e razionalizzare il quadro normativo e regolamentare; aggiornare e riordinare le leggi di settore, a partire dal coordinamento dei percorsi formativi; assicurare l’interoperabilità delle banche dati pubbliche; dare risposte ai nuovi mestieri attraverso standard omogenei, valorizzare le best practice locali in un contesto nazionale.
Cassese ha rivolto un apprezzamento pubblico al lavoro della CNA: “L’Osservatorio burocrazia – ha detto – è uno dei contributi più preziosi alla politica”.
Il Presidente Costantini non ha nascosto che “il nostro mondo non è sereno, anche se non scende in piazza. Ma fare impresa in Italia costa molta fatica” e ha poi rivolto un richiamo alla politica per affrontare le questioni cruciali del fare impresa. “Incontro tanti nostri imprenditori e nessuno mi parla di autonomia e di presidenzialismo mentre tutti lamentano sulla burocrazia e l’energia”. “L’auspicio è che tra un anno alla presentazione del nuovo Osservatorio potremo discutere sui progressi realizzati”.
Anche per il Ministro Zangrillo “incontri come quello di oggi sono momenti preziosi di confronto”. “Dobbiamo essere consapevoli che l’ingolfamento burocratico non si risolve in poco tempo. La semplificazione comunque è una delle priorità ed è importante definire un percorso condiviso con tutti i soggetti coinvolti. Ognuno deve spogliarsi della propria autoreferenzialità e saper condividere e fare squadra”.
Zangrillo comunque ha annunciato novità importanti in arrivo. “La settimana prossima presenteremo in Consiglio dei ministri un decreto nell’ampito del Pnrr, condiviso con il ministro Fitto nel quale presenteremo 45 semplificazioni sulle attività artigiane”.
La collaborazione è stata indicata anche dal Presidente Fedriga quale elemento fondamentale. Nel rapporto tra i vari livelli istituzionali “la chiarezza normativa è l’elemento principale. Serve un tavolo di confronto ma dobbiamo essere sinceri e dire che il percorso sarà lungo e complesso”.
Nel suo intervento, Cassese ha indicato che l’assetto istituzionale del Paese non è come un sistema solare dove ogni pianeta ha la sua orbita. “Non dimentichiamo che il nostro modello di amministrazione centrale risale a Cavour e funziona come una catena di montaggio fordista”. Cassese ha sottolineato l’importanza delle regioni, “sono uno strumento fondamentale per la democrazia ma oggi è necessario fare un check-up all’esperienza regionale” perché il “policentrismo è utile ma non significa la nascita di tante repubbliche indipendenti”.
Sintesi Osservatorio Burocrazia