CNA Federmoda ha preso parte oggi, giovedì 11 febbraio 2016, alla prima riunione del Comitato della Moda e dell’Accessorio italiano riunitosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Il Presidente Nazionale CNA Federmoda, Luca Marco Rinfreschi, a margine della riunione ha dichiarato che “il Sistema Moda Italiano fonda la sua competitività in buona parte sulla capacità intrinseca del settore del saper fare. Questa capacità trova le sue radici nel permanere in Italia di una filiera integra. Il virtuosismo creativo della moda italiana trova fondamenta e si completa con il virtuosismo produttivo basato su qualità dei processi, dei materiali, dei dettagli, espressione della filiera ancora presente nel Paese. Cresce e viene apprezzato nel mondo il valore del saper far bene”.
“È quindi necessario, al fine di salvaguardare questa filiera, promuoverla. Questo presentando, attraverso azioni di comunicazione e promozione internazionale, come il Sistema Moda Italiano sia un sistema produttivo integrato. La spina dorsale del Sistema Moda Italiano è costituito da artigianato, piccole e medie imprese. Sempre più, oggi, vengono esaltati i valori dell’artigianato e del saper fare, è indispensabile valorizzare e non disperdere questo patrimonio culturale, economico e sociale”. Questo rappresenta il filo conduttore delle azioni di CNA Federmoda che lo sta declinando attraverso il progetto “Manifattura Italiana” con il supporto di MISE ed ICE.
Continua Rinfreschi: “il buon lavoro, un lavoro sostenibile e di qualità deve divenire il requisito distintivo della produzione Made in Italy nel mondo. Il prodotto Made in Italy, oggi identificato di altissima qualità e raffinatezza stilistica, domani deve essere riconosciuto ed acquistato perché il prodotto di un lavoro “umano”, sostenibile e giusto. Questo significa ridisegnare i rapporti di filiera tra grandi aziende, brand e piccole aziende artigianali di subfornitura. Significa redistribuire la ricchezza nella filiera e nei territori di produzione. Significa “ristrutturare” forma, dimensioni e relazioni dei distretti produttivi, significa saper affrontare la sfida del ritorno delle produzioni dall’estero e ancora parlare di standard di qualità, di costo del lavoro, di saper fare, rimettendo il lavoro e i lavoratori (dipendenti e autonomi) al centro della filiera del valore”.