Oltre un centinaio di persone hanno preso parte al seminario organizzato dalla CNA a Pavullo per parlare della nuova Legge Regionale sull’Urbanistica. In una sala del consiglio comunale affollatissima, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e tecnici hanno discusso per oltre due ore della nuova normativa, “condivisibile negli intenti, perché finalizzata a contenere il consumo del suolo, un obiettivo che condividiamo. Ma – ha precisato Ermanno Brusiani, presidente della CNA dell’Appennino modenese – la gestione di questo periodo transitorio, affidata ai singoli comuni, chiamati a predisporre ed approvare il Piano Urbanistico generale, sta suscitando qualche perplessità nelle imprese”.
“La gestione di questi piani attraverso il cosiddetto avviso pubblico, adottato da diverse amministrazioni – ha sottolineato Brusiani – può determinare contenziosi in grado di generare situazioni di paralisi nei lavori edilizi già approvati, vanificando eventuali investimenti delle aziende del settore. Senza dimenticare che il territorio montano è ulteriormente penalizzato dall’entrata in vigore di questa legge, perché i territori sono diversi e spesso paragonabili con le aree metropolitane”.
Ma non c’è solo il problema dei nuovi insediamenti. “Non è più possibile – ha evidenziato Paolo Vincenzi, Presidente di CNA Costruzioni Modena – edificare su aree verdi, così come dobbiamo convincerci che è finita l’era delle città orizzontali. Occorre intervenire sul costruito e sull’esistente per migliorarlo, renderlo più sicuro e sostenibile, rispondendo così anche ai cambiamenti della domanda di abitazioni”. Insomma, secondo CNA, sì a nuovi insediamenti già programmati, ma anche regole e incentivi per intervenire sul quelle già esistenti. A cominciare da una minore burocrazia. Da questo punto di vista, la nuova legge regionale sull’urbanistica rappresenta una risposta positiva. “Una Legge – ha precisato la consigliera regionale Luciana serri – adottata da nove regioni, in grado di semplificare l’attuazione delle norme urbanistiche abbreviando i tempi della pianificazione e puntando alla valorizzazione dei progetti innovativi di impresa”
“La normativa – ha poi precisato Giovanni Santangelo, responsabile disciplina edilizia della Regione Emilia Romagna – consentirà di ridurre da dieci a tre, gli anni necessari per definire la pianificazione urbanistica sui territori, anche proprio grazie al meccanismo dell’avviso pubblico”.
Un meccanismo che, secondo CNA, a causa della scadenza ravvicinata per la presentazione delle proposte e della richiesta di fornire, già nella fase prevista dall’Avviso, adeguate garanzie finanziarie in capo ai soggetti proponenti con la definizione di tempi molto stretti e stringenti di attuazione rischia di generare una notevole mole di ricorsi ai tribunali amministrativi, e di arrivare così alla sospensione dei lavori in molti cantieri, con danni per le imprese e la comunità.
Si è parlato anche di alcune problematiche riguardanti il comune di Pavullo, il particolare, delle criticità del sistema fognario. Lo ha fatto Grazia De Luca, responsabile dell’Ufficio Urbanistica del comune appenninico, che ha citato il sovraccarico in alcuni tratti in occasione di eventi piovosi intensi, nella saturazione della capacità di trattamento del depuratore, e nell’assenza di una rete fognaria nella zona di espansione di Sant’Antonio, i problemi principali sui quali è necessario intervenire quanto prima.