Il 1° giugno è stato approvato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77, il c.d. “Decreto Semplificazioni bis“.

Quali sono le principali novità in materia di appalti pubblici?

  • Proroghe sino al 30 giugno 2023 delle deroghe previste dal decreto semplificazione D.L.76/2020 e dal decreto sblocca-cantieri del 2019;
  • Subappalto consentito fino al 50% sino a novembre e poi rimosso ogni limite quantitativo;
  • Appalto integrato ‘libero’;
  • Potenziamento della Banca dati ANAC: creazione del fascicolo virtuale dell’operatore economico;
  • Possibilità per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi clausole dirette al rispetto delle pari opportunità, di genere e generazionale.

 

Subappalto

Dalla data di entrata in vigore del decreto:

Il tetto per il subappalto viene innalzato dal 40% al 50% dell’importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture. Tale modifica è da considerarsi operante sino al 31 Ottobre 2021.
Dal 1° novembre 2021, verrà rimosso ogni limite quantitativo al subappalto. Saranno le stazioni appaltanti, eventualmente, ad indicare le prestazioni o le lavorazioni che, in ragione della loro specificità, dovranno essere eseguite necessariamente dall’aggiudicatario. Restano comunque vietate l’integrale cessione del contratto di appalto e l’affidamento a terzi dell’integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni che ne sono oggetto.
Il subappaltatore è tenuto a garantire gli stessi standard qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto.  Più dettagliatamente, egli dovrà riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore a quello che avrebbe garantito il contraente principale, applicando loro i medesimi contratti collettivi nazionali di lavoro.
Dal primo novembre sarà altresì superato il limite ulteriore del 30% previsto per il subappalto delle categorie super specialistiche. Il contraente principale ed il subappaltatore restano responsabili in solido nei confronti della stazione appaltante.

 

Tutte le proroghe del vecchio decreto semplificazioni

Tutte le deroghe per gli appalti sottosoglia sono prorogate fino al 30 giugno 2023; non scadranno, pertanto, a fine anno.

Sul punto si segnala la modifica relativa all’affidamento diretto per servizi e forniture, fissato a 139mila euro, includendo anche i servizi di architettura ed ingegneria; questi ultimi, in precedenza, avevano una soglia specifica più bassa (75mila euro).
Per i lavori la possibilità di affidamento diretto senza consultazione imprese resta a 150mila euro.

Un’altra novità è la ridefinizione delle soglie per la procedura negoziata senza bando che permette di invitare meno imprese. Sparisce, infatti, la soglia che prima prevedeva cinque inviti tra 150mila e 350mila euro. Si utilizzerà la procedura negoziata, con invito a 5 operatori, anche per i lavori di importo compreso tra i 150mila euro ed il milione di euro. Nei lavori di importo compreso tra 1 milione di euro e le soglie europee (5,35 milioni), si dovranno invitare almeno 10 operatori.

Altre proroghe del Dl 76/2020: verifiche antimafia semplificate fino al 30 giugno 2023, così come la possibilità di invocare l’urgenza ed i limiti alle sospensione dei lavori. Anche l’obbligo di nominare il collegio consultivo tecnico viene esteso fino alla medesima data. È prevista l’emanazione di nuove linee guida circa il suo funzionamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile entro il termine di 60 giorni dal decreto. Sarà altresì istituito un osservatorio sul CCT presso il consiglio superiore dei lavori pubblici.
Vengono estese anche le deroghe sulla conferenza di servizi semplificata e sul danno erariale contestabile solo in caso di dolo. Al contrario, non viene prorogata la maxi-deroga che permetteva di affidare senza bando anche gli appalti soprasoglia legati all’emergenza sanitaria.

 

Estese anche deroghe e sospensioni del Dl Sblocca-cantieri del 2019

Non scadrà a fine anno la sospensione del codice appalti prevista dal decreto Sblocca-cantieri. Anche per le misure introdotte nel 2019 il Dl Semplificazioni estende le proroghe fino al 30 giugno 2023.

In particolare, continueranno a restare in vigore le deroghe che consentono ai Comuni non capoluogo di appaltare in proprio (la deroga, tuttavia, non vale per le opere del PNRR), di utilizzare l’appalto integrato, di far rimanere congelato l’albo dei commissari di gara presso l’ANAC. Viene prorogata al 2023 anche «l’inversione procedimentale», ossia la possibilità di valutare le offerte prima di verificare i requisiti delle imprese, prevista anche dal Dl Semplificazioni dell’anno scorso. Ok alla possibilità di avviare la progettazione delle opere con fondi limitati al progetto fino al 2023, così come la possibilità di appaltare manutenzione ordinaria e straordinaria senza progetto esecutivo fino a giugno 2023.
È sospesa sino al 31 dicembre 2023 la terna di subappaltatori.

 

Banca dati unica e fascicolo virtuale per le gare

Tutte le informazioni relative alla programmazione, alla scelta del contraente, all’aggiudicazione ed esecuzione delle opere, saranno gestite e trasmesse alla banca dati dei contratti pubblici dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) attraverso l’impiego di piattaforme informatiche interoperabili; le commissioni giudicatrici effettueranno la propria attività utilizzando, di norma, le piattaforme e gli strumenti informatici. La banca dati degli operatori economici è accorpata alla Banca dati dei contratti pubblici e verrà gestita da ANAC. Nasce, inoltre, il fascicolo virtuale dell’operatore economico e si stabilisce che le altre amministrazioni responsabili di certificare i requisiti delle imprese dovranno trovare il modo di rendere queste informazioni disponibili «in tempo reale» ed «in formato digitale» alla banca dati dell’ANAC.

 

Bandi con premi per donne e giovani

Innanzitutto, il decreto obbliga le imprese con più di cento dipendenti ad allegare alle offerte l’ultimo rapporto redatto sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato delle assunzioni. Si tratta di un rapporto che le aziende con oltre cento dipendenti devono produrre e consegnare ai sindacati almeno una volta ogni due anni.
Allo stesso modo il decreto impone alle aziende con oltre 15 dipendenti che ottengono appalti per il PNRR di produrre lo stesso tipo di rapporto entro sei mesi dalla conclusione del contratto.

Le stazioni appaltanti dovranno prevedere nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, specifiche clausole dirette all’inserimento, come requisiti necessari e come ulteriori requisiti premianti dell’offerta, criteri orientati a promuovere l’imprenditoria giovanile, la parità di genere e l’assunzione di giovani e donne.

Nei bandi di gara saranno riconosciuti punteggi aggiuntivi per le aziende che utilizzano strumenti di conciliazione vita-lavoro, che si impegnano ad assumere donne e giovani sotto i 35 anni d’età e che nell’ultimo triennio hanno rispettato i principi di parità di genere, nonché adottato misure per promuovere pari opportunità per i giovani e le donne nelle assunzioni, nei livelli retributivi e negli incarichi apicali.  Al momento le nuove disposizioni si applicano solo nelle procedure che utilizzano gli investimenti pubblici finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dai regolamenti comunitari. Inoltre, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto in commento, dovranno essere adottate le linee guida: esse definiranno le modalità ed i criteri applicativi, compresi i modelli di clausole da inserire nei bandi di gara differenziate per settore, tipologia e natura del contratto o del progetto.

 

Appalto integrato

Per gli interventi del PNRR è previsto un unico affidamento per la progettazione e l’esecuzione dell’opera sulla base del progetto di fattibilità tecnico-economica. L’aggiudicazione avverrà in forza del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tiene conto anche degli aspetti qualitativi oltre che economici.

 

Premi e penali per l’esecuzione dei contratti legati al PNRR

Per l’esecuzione dei contratti pubblici finanziati con le risorse previste dal PNRR e dal Fondo complementare, saranno previsti “premi di accelerazione” per ogni giorno di anticipo sul termine contrattuale. Saranno anche previste penali dovute al ritardato adempimento.

 

Per maggiori informazioni:
Daniele Tanferri
Responsabile Servizio Appalti Pubblici e SOA
Tel. 059 418548 | dtanferri@mo.cna.it

Pamela Michelini
Servizio Appalti Pubblici e SOA
Tel. 059 418506 | michelini@mo.cna.it