Sono passati ormai due mesi da quando CNA ha scritto al sindaco di Carpi chiedendo un riesame del regolamento della Tari nelle parti riguardanti i criteri di applicazione della tassa rifiuti alle imprese artigiane ed industriali di produzione, alla luce di una circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’intassabilità delle superfici ove si producono “in via continuativa e prevalente rifiuti speciali” e che provvedono autonomamente al conferimento.
A oggi, però, questa richiesta è stata disattesa, malgrado una risoluzione del Mise abbia ribadito in modo molto chiaro il principio della intassabilità di queste aree produttive, auspicando che i Comuni, assieme alle categorie economiche, “ricerchino soluzioni regolamentarie più equilibrate e condivise, evitando quindi l’insorgere di possibili contenziosi”. Contenziosi che, peraltro, hanno già iniziato ad essere vinti dalle imprese.
“Dispiace che ad oggi non ci siano state occasioni di confronto con l’amministrazione di Carpi – commenta Barbara Bulgarelli, direttrice della CNA della città dei Pio – ma il problema esiste ed è molto sentito dalle nostre imprese, in molti casi oggi pagano due volte per il conferimento dei rifiuti prodotti nella loro attività. Aziende che in qualche caso potrebbero risparmiare anche diverse migliaia di euro, in un contesto in cui le difficoltà economiche, legate anche all’elevatissima pressione fiscale, sono sotto gli occhi di tutti”.
“Siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie dei Comuni – continua Bulgarelli – ma non si può sfuggire la necessità di far sì che la pressione tributaria sia ispirata alla maggiore equità possibile. Ecco perché ci aspettiamo che a breve il sindaco promuova un confronto approfondito per affrontare un tema importante, anche per evitare il ricorso ad azioni legali paventate dallo stesso Ministero”.
“Peraltro – è la chiosa della direttrice di CNA Carpi – la presa di posizione del MEF ripropone una questione che CNA sta sostenendo da anni, cioè la necessità di una tassazione equa, tesa ad evitare ingiuste duplicazioni di costi. Infatti, visto che le imprese già pagano per il conferimento dei rifiuti speciali prodotti, è palesemente ingiusto che le stesse imprese siano assoggettate alla Tari così come avviene oggi. E’ urgente una rimodulazione dei regolamenti comunali. Questo è il senso della nostra richiesta”.