Si discute spesso dell’eventualità di una pedonalizzazione del Centro Storico, ma prima sarebbe il caso di risolvere annosi problemi, ma comunque di impatto su chi nel cuore di Modena ci lavora. È il caso della zona di corso Canalchiaro e, più complessivamente, di tutte quelle vie dove, in assenza di selciati e fioriere parcheggiano i propri veicoli di fronte ai negozi oscurando le vetrine. “E’ un problema che non riguarda solo il classico suv che, parcheggiato davanti ad una vetrina, rende quest’ultima invisibile, ma anche dei camion piccoli e grandi che interagiscono con i cantieri (spesso privati) presenti in centro storico”. A lanciare l’allarme è Omar Baraldi, titolare della Vacchetta Grassa, bottega storica attiva da più di 40 anni (e dal 2000 proprio in via Canalchiaro) e vicepresidente della CNA comunale.
“Potrebbe sembrare un problema risibile – racconta Baraldi – ma io e i colleghi delle attività vicine abbiamo verificato che i cantieri si mangiano una buona fetta delle vendite d’impulso, per le quali è necessaria la visibilità della vetrina e la piena accessibilità dei marciapiedi. E quando parliamo di fetta, parliamo del 40% degli incassi giornalieri. Pensiamo alla perdita di fatturato che potrebbe avere un negozio alle prese con questi problemi nel mese di dicembre, un periodo determinante per la sopravvivenza di un esercizio commerciale”.
A partire da queste considerazioni oggettive, la prima proposta dell’Associazione è quella di chiedere al Comune di intervenire per evitare la presenza di cantieri, pubblici o privati che siano, in centro storico per l’intero mese di dicembre. E per cantieri non si intendono solo i lavori pubblici o le ristrutturazioni edili, ma anche quei traslochi che impegnano le zone antistanti le vetrine per uno o più giorni. Anche questi interventi, in un mese importante come dicembre, possono essere molto pesanti per gli esercenti.
“Siamo consapevoli che sia difficile intervenire con una limitazione per gli interventi privati, ma chiediamo all’Amministrazione di cercare strade per arrivare a questa soluzione”.
Ma c’è anche un’altra proposta, sempre legata alla visibilità delle vetrine: quella connessa al parcheggio selvaggio di cui sono vittime alcune vie del Centro Storico. “E’ una situazione inammissibile che contrasta con l’obiettivo di avere un centro attrattivo. Sempre in corso Canalchiaro contiamo quotidianamente un centinaio di vetture che parcheggiano in divieto. E con l’intervento sul parcheggio all’ex Amcm le cose potrebbero addirittura peggiorare”. Anche in questo caso, non mancano le proposte. “La prima – dice Baraldi – provvedere a un controllo anche all’interno della Ztl. Se, infatti, sulle strisce blu (i cui introiti, giova ricordarlo, non vanno a Modena Parcheggi) bastano una decina di minuti per vedersi appioppata una multa, in pieno centro i controlli sono pressoché assenti, così come le multe per le evidenti infrazioni. Poi, per disincentivare questi comportamenti, l’installazione di adeguati arredi urbani davanti alle vetrine, come una paleria di arredo. Infine, all’ex Amcm, riservare posti del nuovo parcheggio interrato a chi lavora in Centro Storico a prezzi ribassati”.
“In tutti i casi, è indispensabile contribuire a rendere visibili le vetrine. Prima per una ragione di equità: io e altri colleghi paghiamo il canone speciale per aver installato un monitor dove proiettiamo immagini non solo dei nostri prodotti, ma dell’intero territorio. C’è chi paga la tassa della pubblicità per aver esposto manifesti. Ebbene, è giusto pagare, se questi non possono essere visti, se non possono assolvere alla funzione per cui sono stati installati? Senza dimenticare la sicurezza: io ho deciso di non mettere serrande anche per contribuire a rendere più accattivante Modena. Non ho mai avuto un problema, se non quando, nascosto da un cantiere, un ladro ha potuto entrare in negozio in tutta tranquillità. Poi per una questione di civiltà: un marciapiede impraticabile significa un ostacolo per un disabile o semplicemente per un genitore con un passeggino”.