I mutamenti che hanno interessato il mercato negli ultimi anni, le ricorrenti crisi economiche, le difficoltà innescate dalla recente crisi sanitaria, spingono sempre più imprese di acconciatura ed estetica alla ricerca di modi utili a ridurre i costi di gestione. Tra queste ultime sta crescendo l’attenzione per il contratto di affitto di poltrona/cabina.

È un’esperienza che nasce negli Stati Uniti – dove prende il nome di booth rental station – e che consiste appunto nell’affitto di una postazione (sedia e specchio) all’interno di un salone. Una modalità che coinvolge principalmente giovani hair fashion stylist che, una volta acquisite le competenze e consolidata la clientela, decidono di mettersi in proprio affittando una postazione, condividendo con altri acconciatori gli spazi di lavoro. Insomma, una vera e propria esperienza di coworking.

Con il passare degli anni questo strumento ha iniziato a conoscere un’importante diffusione anche in Europa e, in particolare, in Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Belgio, fino ad arrivare, dal 2012, anche in Italia, grazie ad un’iniziativa promossa da CNA.

Le formule sviluppate all’estero non sono interamente replicabili nel nostro Paese, poiché, al contrario di quanto accade in altri Paesi, da noi non è ammesso che un salone di acconciatura o un centro estetico si avvalgano della collaborazione diretta e continuativa, nell’ambito della propria impresa, di un soggetto autonomo esterno (professionista), non iscritto presso la Camera di Commercio, in possesso unicamente della Partita Iva, anche se regolarmente abilitato all’esercizio della professione.

Concedere in affitto una parte del proprio salone può contribuire a ridurre i costi di gestione, ma occorre sapere che ci sono precise condizioni da rispettare.

Attraverso lo strumento dell’affitto di poltrona, un titolare di salone di acconciatura o di centro estetico può concedere in uso, dietro pagamento di un corrispettivo, un’area della propria attività (es. una poltrona o cabina) ad un’altra impresa sprovvista di locali, ma con tutti i requisiti professionali richiesti.

Chi prende in locazione una parte dei locali, iniziando l’attività, diventa a sua volta imprenditore, e come tale, deve adempiere a tutti gli obblighi amministrativi, fiscali e previdenziali.

Si tratta quindi di una forma di collaborazione tra imprese che presenta alcuni importanti vantaggi, che può consentire di ottimizzare la gestione aziendale con l’abbattimento di una parte dei costi fissi e di incrementare il livello qualitativo del servizio offerto. L’affitto di poltrona o cabina può inoltre rappresentare una possibilità concreta di occupazione per tanti giovani che, attraverso questo strumento, possono avere l’opportunità di esercitare in proprio in un ambiente conforme, senza sostenere i costi di avvio dell’attività.

Di certo, l’affitto di poltrona può dare un’importante contributo nella lotta all’abusivismo, che ha avuto un’esplosione drammatica negli ultimi due anni, in coincidenza con le chiusure imposte dalle misure legislative di contenimento dell’emergenza sanitaria. Infatti, questo strumento offre l’opportunità agli operatori più giovani di rispettare le regole tenendo sotto controllo i pesanti investimenti di inizio attività.

 

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Maggiori informazioni

Per maggiori informazioni è possibile contattare la propria sede CNA di riferimento o Maria Luisa Burani, responsabile Unione CNA Benessere (tel. 059 418508 | burani@mo.cna.it)