Le recenti indicazioni dei principali gruppi bancari circa un imminente stop all’acquisto dei crediti d’imposta legati ai bonus edilizi confermano le nostre preoccupazioni sulle continue modifiche normative che hanno introdotto forti limitazioni ai soggetti autorizzati ad acquisire i crediti.

Quella che abbiamo denunciato sulla stampa locale è una situazione gravissima, che mette a repentaglio la sopravvivenza di centinaia e centinaia di imprese solo sul nostro territorio, vale a dire la maggior parte di quelle che hanno concesso sconti in fattura e che ora non riescono a monetizzare i crediti fiscali a causa del blocco dell’acquisto dei crediti da parte delle banche.

Stimiamo che solo nella provincia di Modena siano almeno duemila – il 20% del settore – le imprese a rischio default, a causa dei crediti fiscali non smobilizzabili. Imprese che, senza un intervento tempestivo, non potranno pagare i fornitori, i dipendenti, costretti quindi a fallire. Stiamo parlando di almeno 5.000 addetti, quindi di una situazione che rischia di avere pesanti ripercussioni anche sul piano occupazionale. Infatti, si tratta di crediti che vanno da decine di migliaia di euro ad un paio di milioni per ciascuna impresa, per un totale che si può calcolare prudenzialmente attorno ai 150 milioni di euro.

Come conseguenza di questa situazione CNA sta registrando non solo un forte rallentamento degli interventi edilizi, ma anche un blocco dei cantieri. Tanti lavori sono bloccati a tempo indeterminato, con grandi disagi per gli inquilini.

Di fatto, le agevolazioni al momento sono una possibilità alla portata dei soli proprietari di abitazioni più “benestanti”, quelli che dispongono cioè di una capienza fiscale che consenta di sfruttare gli incentivi nella propria denuncia dei redditi in 5 anni, nel caso del superbonus, o in 10 anni in altri casi, senza cessione del credito o sconto in fattura. Una vera e propria ingiustizia fiscale che sta condizionando tutto il sistema, dagli inquilini alle imprese.

Per CNA non è ammissibile cambiare di mese in mese le condizioni di applicazione degli incentivi: occorre la stabilità delle norme sino al termine degli incentivi.

Le piccole e medie imprese sono state chiamate a svolgere il ruolo improprio, di intermediario che anticipa ai committenti dei lavori i benefici degli incentivi riconosciuti dallo Stato. Ora le stesse imprese scoprono che questo compito non viene loro riconosciuto, esponendole a gravissimi rischi di liquidità.

È di urgenza assoluta, ribadiamo, che il Governo intervenga per riattivare il mercato dei crediti d’imposta attraverso il superamento dei limiti e delle rigidità del sistema bancario e di Poste Italiane per riattivare il sistema degli incentivi edilizi, a cominciare dal Superbonus,  incentivi che rappresentano una componente molto rilevante della domanda interna e che possono contribuire in modo importante all’efficientamento energetico degli edifici, oggi più che mai una priorità per il nostro Paese.

 

Possibili novità all’orizzonte

La legge di conversione del decreto “bollette”, per la quale c’è stato già il via libera della Camera in attesa del passaggio definitivo al Senato nei prossimi giorni, potrebbe introdurre importanti novità in materia di Superbonus e cessione del credito.

Novità sulla quale si sta discutendo è lo slittamento della comunicazione della cessione del credito dal 29 aprile 2022 al 15 ottobre 2022 per le spese riguardanti il Superbonus, e in generale i bonus edilizi, sostenute nel 2021 e le rate residue delle spese sostenute nel 2020. Questa proroga, riservata esclusivamente ai soggetti IRES e titolari di partita IVA (tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi entro il 30 novembre 2022), sarebbe molto importante per alleviare il problema generato dal sostanziale blocco delle cessioni da parte degli Istituti di credito e permetterebbe di avere più tempo a disposizione da parte delle imprese per trovare uno sbocco al credito fermo nei propri cassetti fiscali.

Altro aspetto in fase di approvazione è il possibile via libera alla quarta cessione del credito. Alle banche, in relazione ai crediti per i quali è esaurito il numero delle possibili cessioni, verrebbe consentita un’ulteriore cessione esclusivamente a favore dei soggetti con i quali abbiano stipulato un contratto di conto corrente, senza facoltà di ulteriore cessione.

Se arriverà il via libera definitivo del Senato, lo schema delle cessioni del credito risulterebbe così modificato:

  • prima cessione “libera” da fornitori e committenti verso qualunque soggetto;
  • seconda e terza cessione effettuato solo in “ambiente controllato”, cioè tra istituti bancari e altri “vigilati” dalla Banca d’Italia;
  • quarta cessione effettuata solo dalle banche ed esclusivamente verso propri correntisti.

La modifica della quarta cessione dovrebbe permettere alle banche di superare il problema legato allo splafonamento dei crediti, con la possibilità di venderli come prodotti ai propri correntisti.

Infine, è in discussione una proroga dei termini per il raggiungimento del SAL 30% dei lavori per le unifamiliari che usufruiscono delle misure del Superbonus ad oggi, ricordiamolo, fissato al prossimo 30 giugno (con termine ultimazione dei lavori al 31 dicembre 2022). L’ipotesi prevedrebbe uno slittamento in autunno (settembre o ottobre) del SAL 30% oppure un allineamento con la scadenza di fine anno. La necessità di una proroga è da mettere in relazione sia ai ripetuti interventi normativi che si sono succeduti, che hanno generato una difficoltà interpretativa e applicativa della misura, sia per il problema legato al reperimento dei materiali sul mercato. Non ultimo il ritardo nella pubblicazione del nuovo decreto “prezzi” del MITE, previsto entro lo scorso 9 febbraio ma che, fattivamente, è entrato in vigore solo da pochi giorni. A tal proposito il Governo, per voce di Federico Freni, sottosegretario al MEF, ha precisato che eventuali decisioni saranno prese con un provvedimento dedicato nei prossimi giorni.

 

Per maggiori informazioni:

Daniele Tanferri
Responsabile CNA Costruzioni
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Adelio Moscariello
Responsabile CNA Installazioni e Impianti
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