“A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva Andreotti. E allora viene da chiedersi come mai Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti Modena, lunedì 30 maggio, nel corso di una Giunta della Camera di Commercio, non abbia sollevato obiezioni rispetto al ruolo di Maurizio Torreggiani. E come mai, sempre lunedì scorso, un paio di ore più tardi, assieme a tutti i presidenti delle Associazioni di riferimento di Rete Imprese Italia, lo stesso Silingardi abbia condiviso una valutazione positiva del lavoro svolto dal Presidente della Camera, impegnandosi al pari degli altri a stemperare le polemiche. Un accordo tra gentiluomini, come possono testimoniare tutte le parti in causa, ovvero i presidenti presenti. Ma evidentemente un accordo fine a sé stesso, visto che lo stesso Silingardi non ha avuto remore, 24 ore dopo, ad uscire pubblicamente con una posizione diversa da quella concordata, senza nemmeno aver avuto lo scrupolo istituzionale di telefonare per dire “ehi, ho cambiato idea”. A pensare male, si diceva, si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. E allora viene da chiedersi cosa ci sia dietro questa strategia del Presidente di Confesercenti.

“Mi chiedo anche quale credibilità istituzionale possa avere, oggi, Rete Imprese Italia, se il presidente dell’associazione che, in questo semestre ne veste il ruolo di portavoce, cambi idea come una banderuola al vento senza nemmeno prendersi la briga – e il rispetto – di avvisare i suoi colleghi”.

“Dispiace davvero – continua Venturi – che uno strumento di rappresentanza come il coordinamento di Rete Imprese, che ci ha portato ad ottenere notevoli risultati in questo territorio e che è ormai un consolidato punto di riferimento nei rapporti con le istituzioni, sia stato umiliato e depotenziato da chi, per ruolo, avrebbe invece dovuto qualificarlo, ed è chiaro come la responsabilità di questa situazione ricada su Silingardi”.

Il Presidente di Confesercenti ha la precisa responsabilità di avere destabilizzato uno strumento di rappresentanza che coinvolge più di 30.000 imprese modenesi e di aver lasciato senza guida una Camera di Commercio che deve affrontare un tema delicato come la riforma dell’ente e tagli alle entrate da parte del Governo che, nel 2015, hanno abbondantemente superato i 5 milioni di euro e che nel 2016 aumenteranno di un altro milione”.

“Ribadiamo – conclude Venturi – che il Consiglio Camerale, chiamato ad eleggere il nuovo Presidente di Palazzo Molza, dovrà individuare una persona competente e terza, che non deve necessariamente avere una identificazione associativa”.