Alcune aziende, oltre ai consueti test, stanno introducendo sui loro prodotti, in particolare quelli destinati ai bambini, prove e/o protocolli specifici per escludere la presenza di 1,4-diossano, composto potenzialmente irritante per occhi e vie respiratorie.

L’1,4-diossano non è un ingrediente e quindi come tale non è riportato in etichetta, ma può essere presente in tracce come risultato della sintesi e della combinazione di alcune sostanze usate nella produzione di cosmetici, tra cui detergenti, agenti schiumogeni, emulsionanti e solventi identificabili per la presenza del prefisso, termine o sillaba “PEG,” “Polyethylene”, “Polyethylene glycol”, “Polyoxyethylene”, “-eth-” o “-oxynol-“.

I primi dubbi sulla pericolosità dell’1,4-diossano sono sorti negli anni ’70 negli Stati Uniti, quando uno studio dell’Istituto Nazionale dei Tumori ha messo in evidenza un’associazione tra tale composto, assunto con l’alimentazione ad alte concentrazioni, e l’insorgenza di cancro negli animali.

Dopo numerose indagini però l’FDA (Food and Drug Administration), l’Ente che si occupa, tra l’altro, di sicurezza dei prodotti cosmetici, ha concluso che l’1,4-diossano non rappresenta un pericolo per la salute umana poiché il composto, grazie alle avanzate tecniche di produzione, è presente nei cosmetici in bassissime concentrazioni. Si rinviene tipicamente in tipologie di prodotti che restano a contatto con la cute solo per breve tempo e tende inoltre ad evaporare rapidamente.

La FDA dunque non stabilisce né raccomanda un limite per l’1,4-diossano, anche se ha predisposto delle linee guida sulle metodiche da seguire per minimizzarne la formazione durante il processo produttivo.

Fonte: cosmesisicura.org, Azienda USL di Bologna

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