Tre dirigenti di prima fascia (incluso il capodipartimento) e quattro di seconda fascia più 20 funzionari: questa è la struttura di partenza del nuovo dipartimento “Casa Italia” incardinato a Palazzo Chigi, al quale il governo ha assicurato una dote finanziaria di 1,3 milioni per quest’anno e 2,5 milioni dal 2018 in poi. L’istituzione del dipartimento è prevista da un emendamento al decreto terremoto che il governo ha trasmesso all’Aula della Camera, dove entro la settimana si concluderà la prima lettura. Si tratta del primo passo della struttura voluta dall’ex premier Matteo Renzi all’indomani del sisma del Centro Italia, e poi confermata dal suo successore a Palazzo Chigi, Paolo Gentiloni.

Alla nuova struttura vengono affidati compiti di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica del governo connesse al progetto “Casa Italia” al fine di sviluppare, ottimizzare e integrare strumenti finalizzati alla cura e alla valorizzazione del territorio e delle aree urbane nonché al patrimonio abitativo, anche in riferimento alla sicurezza e all’efficienza energetica degli edifici.

Nella definizione della mission del nuovo dipartimento non si leggono le parole né di rischio sismico, né di prevenzione. Il campo d’azione sul patrimonio edilizio al momento sembra circoscritto all’edilizia abitativa, che include il tema dell’efficienza energetica. Evidentemente occorre ancora definire nel dettaglio il rapporto che dovranno avere tra di loro il DPT Protezione Civile (Capo DPT Curcio) ed il DPT Casa Italia (Capo DPT ancora da individuare.