Oggi le Associazioni che fanno riferimento a Rete Imprese Italia (Lapam, Confesercenti, CNA e Ascom Confcommercio) hanno consegnato al Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli un documento per mettere nero su bianco le proprie valutazioni rispetto al bilancio preventivo 2015 del capoluogo.
Valutazioni che partono dalla considerazione che la tassazione, anche locale, ha raggiunto ormai livelli insostenibili e che quindi non si può pensare a misure che comportino un aumento su tasse e tariffe gravanti sul sistema economico. Due, in particolare, sono le imposte particolarmente opprimenti: l’Imu e la Tari. “Per ridare un po’ di fiato alle Pmi – commenta in proposito Nicola Fabbri, portavoce di turno per Rete Imprese Italia della zona di Modena – continuiamo a ritenere necessario escludere dall’Imu, o da qualsiasi altra imposta, gli immobili strumentali all’attività d’impresa. Gli immobili produttivi utilizzati dalle aziende, infatti, sono beni che non rappresentano una forma di accumulo di patrimonio e che subiscono già una tassazione attraverso il loro concorso alla produzione del reddito d’impresa. È necessario ridefinire anche la declinazione della TARI, strutturando un sistema tariffario capace di rappresentare al meglio la reale produzione di rifiuti delle diverse categorie economiche e in grado di corrispondere ai reali costi di gestione del servizio rifiuti, sui quali ancora oggi non c’è sufficiente trasparenza”.
Secondo Rete Imprese, invece, sono positive le indicazioni che arrivano dal Documento Unico di Programmazione per una rimodulazione delle forme di gestione di alcuni servizi e la chiusura di quelli ritenuti non essenziali.
Un ruolo particolarmente importante dovranno averlo le cosiddette politiche di area vasta che, assieme alla razionalizzazione delle camere di commercio e di altre istituzioni locali, possono avere un forte impatto sull’economia locale. Ad esempio, attraverso una semplificazione della pubblica amministrazione e cercando una maggiore omogeneità territoriale nell’applicazione e interpretazione delle norme.
Nella vicina Bologna questo percorso ha portato alla fusione di 5 comuni della Val Samoggia: oggi quei territori hanno la possibilità di investire risorse, per altri vincolate dal patto di stabilità, in investimenti, oltre a poter deliberare strumenti di gestione unitaria. Le Associazioni di Rete ritengono che anche a Modena si possano valutare concretamente ipotesi di fusioni di comuni, andando oltre alle Unioni comunali.
Sui temi più strettamente locali, particolare attenzione è invece richiesta sui temi del piano sosta e dello sviluppo commerciale, con particolare riferimento al prossimo PSC.
Il documento termina con una serie di domande dirette al sindaco Muzzarelli, domande rispetto alle quali Rete Imprese Italia monitorerà le risposte.
1. Si impegna a non aumentare la pressione fiscale e tributaria ed a ridurre la spesa corrente nel bilancio di previsione 2015?
2. Si impegna a rivedere la partecipazione del Comune in enti, fondazioni, società partecipate?
3. Si impegna a mettere in discussione e rivedere, in seno ad ATERSIR, il capitolato standard del servizio rifiuti, per ottenere una revisione dei costi in vista della messa a gara delle concessioni prevista entro il 2015, arrivando eventualmente a sospendere il pagamento delle fatture di Hera in assenza di piani finanziari adeguati e trasparenti?
4. Si impegna, in coerenza con recenti pronunciamenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a escludere dall’ambito di applicazione della TARI le aree destinate alla produzione aziendale?
5. Si impegna a concordare con Hera una proporzionale riduzione della spesa per la gestione dei rifiuti in relazione ai maggiori ricavi e utili che Hera stessa potrebbe realizzare grazie allo sfruttamento della massima capacità di incenerimento del termovalorizzatore di Modena, così come previsto dalle norme dello Sblocca Italia?
6. Si impegna a individuare, nel 2015, uno o più servizi pubblici a gestione diretta avviandone l’esternalizzazione a soggetti privati, e a indicare almeno una funzione amministrativa interna (paghe, CED, ecc.) prevedendone la razionalizzazione attraverso l’integrazione con altri enti o la esternalizzazione attraverso una procedura ad evidenza pubblica?
7. Si impegna a scegliere su base sovracomunale uno o più regolamenti da uniformare, semplificando le procedure e la modulistica di riferimento?
8. Si impegna a ridurre l’Imu che grava sui locali utilizzati per lo svolgimento dell’attività d’impresa?
9. Si impegna ad istituire l’elenco delle imprese fornitrici di lavori in economia in modo da agevolare, nei limiti di legge, e applicando il principio di rotazione, la partecipazione delle pmi locali agli appalti di opere pubbliche, nonché ad utilizzare il frazionamento degli appalti in lotti funzionali, come stabilito dalla legge 98/2013?
10. Si impegna a reinvestire in attività ed azioni di incoming turistico almeno il 70% delle entrate da imposta di soggiorno?
11. Si impegna ad un confronto aperto sulla programmazione del prossimo PSC anche in collaborazione e sinergia con i comuni limitrofi?
12. Si impegna a rivedere, come da impegno assunto, il Piano Sosta complessivo con le Associazioni Imprenditoriali per concordare le eventuali modifiche tariffarie?