“A prescindere da qualsivoglia considerazione politica, non può sfuggire l’opportunità di una fusione tra due comuni che hanno una comune radice, diremmo quasi lo stesso DNA, come Bastiglia e Bomporto. Insieme, infatti, le due amministrazioni costituirebbero una comunità di quasi 15.000 persone – le dimensioni di località come Soliera e Nonantola, per intenderci – e quindi con un peso certamente diverso rispetto a quello odierno.” Emanuele Poletti, Presidente della CNA di Bomporto Bastiglia, interviene sul dibattito relativo alla fusione tra i due comuni modenesi.
“La Fusione rappresenterebbe per le due amministrazioni l’occasione – continua Poletti – di diventare una realtà che possa pesare di più nei rapporti politici con Provincia e Regione. Senza contare, poi, gli indubbi vantaggi di carattere finanziario, quali lo svincolo del patto di stabilità e un finanziamento di circa un milione di euro all’anno per 10 anni. A questo si aggiungerebbero poi le ricadute positive per cittadini e imprese: pensiamo, ad esempio, all’adozione di uno stesso regolamento e di norme comuni che diminuirebbero la burocrazia.
Tutte queste considerazioni sono ben esplicitate nello studio di fattibilità di Nomisma, così come sono note le ricadute positive di queste operazioni, come testimonia il caso di Valsamoggia.
Secondo CNA questo percorso dovrebbe proseguire senza incertezze e con la massima rapidità possibile, convinti che i cittadini apprezzerebbero questa proposta anche in sede referendaria (così come previsto dalla normativa). Del resto, questo progetto ormai da troppi mesi (lo studio di fattibilità è stato presentato alle amministrazioni ad inizio 2017) giace nei cassetti dei due sindaci.
Un progetto che deve porsi l’obiettivo di ottimizzare le risorse finanziarie, umane, strumentali e patrimoniali, di ridurre la spesa e di rendere più efficiente ed economica la gestione amministrativa complessiva, garantendo alla comunità i servizi tramite una presenza articolata sul territorio di sportelli qualificati. Questo senza che il cittadino debba perdere contatto con gli amministratori del proprio territorio.
“Non ci sono più – continua Poletti – le condizioni economiche per consentire a tanti piccoli comuni tra loro limitrofi di fare le stesse cose, ciascuno con la propria struttura. Pensiamo alla promozione territoriale, per fare un solo esempio. Ecco perché Bastiglia e Bomporto devono cercare di sfruttare quest’opportunità, che in provincia di Modena, a differenza di quanto è stato fatto in altri territori, non è ancora stata colta”.