La crisi non ha risparmiato uno dei nuovi riti degli italiani: la pausa caffè in ufficio. L’anno scorso il settore dei distributori automatici ha registrato un taglio dei consumi di circa l’8%. Anche il numero di macchine è calato in tutta Italia scendendo, per la prima volta negli ultimi anni, sotto i 2.4 milioni.
I produttori di distributori automatici, sistemi di pagamento e accessori, sono stati la prima componente del comparto manifatturiero della filiera a risentire di anni di recessione economica e minore propensione ai consumi.

Il calo più evidente è per le macchine OCS (le piccole per ufficio a cialde o capsule), ma ne risentono anche le vendite di bevande fredde (-7%) e snack (-8%).
Dati alla mano, le bevande calde rappresentano ben il 48% del totale delle consumazioni del comparto, seguito dall’OCS con una quota pari al 24%, in diminuzione negli ultimi anni.

L’aumento dell’aliquota Iva dal 4 al 10% ha sicuramente penalizzato il settore e ha generato un adeguamento dei prezzi delle consumazioni.
Più recentemente, il settore è stato interessato da uno specifico provvedimento contenuto nel decreto legislativo 127/2015, in attuazione della legge delega al Governo in materia fiscale, per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati delle cessioni di beni effettuate attraverso i distributori automatici.