Le locazioni di immobili diversi da quelli abitativi, sono stati oggetto e lo sono tutt’ora, di ampio contenzioso tributario a mente della controversa interpretazione della norma contenuta nell’art. 26 del TUIR. L’articolo 26, comma 1, del TUIR prevede, infatti, che “I redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale (…) per il periodo di imposta in cui si è verificato il possesso”.

La regola generale della tassabilità indipendentemente dall’incasso conosce poi una “attenuante” al successivo periodo del comma 1, dell’art. 26 del Tuir, la dove viene previsto che “I redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, se non percepiti, non concorrono a formare il reddito dal momento della conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore”.

La norma, pertanto, fa esclusivo riferimento agli “immobili ad uso abitativo” senza nulla dire a proposito degli immobili ad uso commerciale. Il vuoto normativo è stato colmato dalla Corte costituzionale con una sentenza interpretativa del citato articolo 26 del TUIR. In sintesi secondo la suprema Corte, sotto il profilo di carattere generale, il canone di locazione è soggetto a tassazione solamente nelle ipotesi in cui è in vita un contratto di locazione da cui trae origine.

Tralasciando l’analisi del come il contribuente deve procedere alla determinazione del reddito da dichiarare e del confronto con la rendita catastale, nella Circolare 26 ottobre 2015, n. 13, si vuole mettere in luce le possibili azioni in grado di minimizzare l’impatto delle disposizioni sopra riportate alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 362/2000 e della successiva prassi dell’Agenzia delle entrate (cfr Circolare 29 maggio 2014, n. 11), nonché sulla base delle indiscrezioni riguardo alle indicazioni che la Direzione Centrale Affari Legali, Contenzioso e Riscossione dell’Agenzia delle entrate ha impartito ai propri uffici territoriali.

In allegato la circolare del 26 Ottobre 2015.