Che l’Italia fosse il paese con il parco circolante più vecchio è un’informazione già nota; solo poche settimane fa l’ACI durante la 69a Conferenza del Traffico e della Circolazione aveva diffuso il dato che in media le auto italiane hanno 9,5 anni.
A dettagliare l’età del circolante è l’Osservatorio sulla mobilità sostenibile elaborato dall’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su dati Istat. L’analisi rivela che Andria (Puglia) è il capoluogo di provincia italiano in cui il parco circolante è più vecchio, con il 72,8% delle autovetture circolanti aventi 8 anni o più. Invece, il capoluogo di provincia italiano con il circolante più giovane è Aosta*, dove solo il 13,9% delle autovetture circolanti ha otto anni o più. Ad Andria seguono Napoli (72,1% di auto con età di otto anni o più), Barletta (70,8%), Trani (69,7%) e Catania (69,5%). In pratica nei primi tre posti vi sono i tre capoluoghi della provincia BAT (la denominazione della provincia pugliese con capoluoghi Barletta, Andria e Trani), più Napoli e Catania.
Nei primi dieci posti, poi, vi sono solo capoluoghi di provincia meridionali. Per trovare il primo comune che non sia nel sud Italia bisogna arrivare al 22° posto, con Rieti. Al contrario, la graduatoria dei primi dieci comuni capoluogo di provincia con il parco circolante di autovetture più giovane è composta solo da città del nord-centro Italia: nei primi tre posti, oltre ad Aosta, vi sono anche Trento e Bolzano.
Come riporta l’Airp: “Il fatto che il parco circolante sia sensibilmente più giovane nei comuni capoluogo di provincia del nord Italia rispetto a quelli del sud Italia è solo l’ennesimo indicatore che conferma le profonde differenze che separano l’economia del nord Italia da quella del sud. Infatti è dall’andamento economico che dipende il tasso di ricambio del parco circolante di autovetture: dove si hanno più risorse a disposizione, e cioè nel nord Italia, il ricambio è più frequente e il parco circolante è più giovane. Questa non è una situazione che potrà cambiare in tempi brevi; resta però il fatto che un parco circolante più vecchio ha importanti conseguenze negative sulla sicurezza della circolazione ed ha anche un impatto ambientale particolarmente elevato“.