Site icon CNA Modena

Artigianato 4.0 in Emilia-Romagna 8 milioni di euro per sostenere la trasformazione digitale

Artigianato 4.0 in Emilia-Romagna 8 milioni di euro per sostenere la trasformazione digitale

Contributi a fondo perduto alle imprese per 230 progetti: generati investimenti per 27 milioni, 215 nuove assunzioni, competitività e sostenibilità

Cresce in Emilia-Romagna l’artigianato 4.0: al via investimenti per 27 milioni di euro, innescati da 8 milioni di contributi a fondo perduto della Regione, con 125 nuovi posti di lavoro. Questo attraverso 230 progetti di trasformazione e crescita digitale delle imprese artigiane emiliano-romagnole, piccole e medie, che andranno anche ad aumentarne la competitività assieme alla filiera manifatturiera in cui sono inserite.

Gli investimenti sono l’esito del “Bando per la transizione digitale delle imprese artigiane”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e fortemente voluto da CNA e Confartigianato, i cui risultati sono stati presentati oggi in conferenza stampa alla presenza dei Presidenti delle Associazioni regionali, Dario Costantini e Davide Servadei, e dell’Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla.

 

 

Tra le domande la quasi totalità, oltre 200, provengono da imprese artigiane che fanno riferimento al sistema CNA e Confartigianato dell’Emilia-Romagna.

Progetti innovativi finalizzati a introdurre le più moderne tecnologie digitali necessarie per accrescere l’efficienza dei processi produttivi e aziendali interni, anche nell’ottica della riduzione degli impatti ambientali delle produzioni, e a rafforzare il loro posizionamento all’interno della catena del valore delle filiere di appartenenza.

Molte delle iniziative finanziate prevedono la combinazione di più tecnologie, realizzando così una vera e propria integrazione dei processi produttivi. I progetti finanziati per assicurare un effettivo impatto, prevedono il coinvolgimento dei soggetti accreditati al network nazionale impresa 4.0 e in particolare i Punti impresa digitale (PID), i Digital Innovation Hub (DIH) e i Competence Center, attribuendo loro un concreto ruolo nel supporto delle imprese già durante la fase di preparazione della candidatura, per garantire la piena coerenza della proposta con gli obiettivi del bando.

La misura, finanziata anche con risorse europee del Por FERS, è stata possibile grazie alle novità normative introdotte a fine dicembre 2020 nella legge regionale che disciplina il settore (la numero 1 del 2010, “Norme per la tutela, la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione dell’artigianato”) inserendo la possibilità della Regione di intervenire per favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei processi produttivi aziendali, nonché sostenere la produzione innovativa quale modalità di lavoro che nasce dalla fusione tra cultura digitale e produzione manifatturiera.

 

 

“Siamo molto soddisfatti della risposta delle imprese artigiane al bando regionale e ringrazio le Associazioni di categoria, i Digital Innovation Hub, PID e Competence Center per il lavoro di informazione, sensibilizzazione, supporto e affiancamento – ha affermato Vincenzo Colla, Assessore allo Sviluppo economico e Green economy, Lavoro, Formazione -. I progetti di digitalizzazione presentati sono particolarmente interessanti e dimostrano come anche l’innovazione tecnologica, dalla robotizzazione all’e-commerce, dalla interconnessione degli impianti alla realtà virtuale, stia entrando nella cultura artigiana di questo territorio. Un fatto molto importante per la competitività della nostra manifattura, con una migliore efficienza dei processi e qualità dei prodotti. Al tempo stesso diamo una risposta di sostenibilità grazie al contenimento dell’impatto ambientale e un impulso alla buona occupazione con prospettive di nuovo lavoro di qualità. La direzione è tracciata e anche nella prossima programmazione dei fondi europei la Regione Emilia-Romagna continuerà ad investire sulla digitalizzazione, per accompagnare anche le piccole imprese delle filiere nella transizione tecnologica, non più rinviabile”.

 

 

“I dati e i progetti presentati nella conferenza stampa di oggi dimostrano che il mondo artigiano possiede tutte le condizioni per essere considerato a pieno titolo protagonista significativo all’interno delle trasformazioni tecnologiche che oggi si moltiplicano intorno al tema della transizione digitale – aggiunge Dario Costantini, Presidente di CNA Emilia-Romagna -. Digitalizzazione, competenze e sostenibilità sono le tre parole chiave del presente e del prossimo futuro. L’applicazione di questi tre pilastri sulle nostre imprese artigiane è imprescindibile per sostenere la loro crescita. I nostri Digital Innovation Hub sono pronti ad accompagnare gli imprenditori della regione nel difficile percorso verso la ripartenza dell’intero Paese. Il successo della prima edizione del bando di cui abbiamo parlato oggi ne è testimone. Ci auguriamo che questo successo possa diventare un metodo di intervento da applicare con continuità sia nella manifattura artigiana che in altri comparti dell’artigianato peculiari della nostra regione. Ci troviamo in una fase di grande trasformazione, accelerata da una forte crescita derivante dalle risorse messe a disposizione per la ripartenza post-pandemica. L’urgenza della transizione digitale impone un rapido adeguamento dei nostri sistemi che ci consenta di sfruttare appieno questa spinta propulsiva, sia come volano per accedere a nuovi strumenti finanziari, sia come occasione per uno slancio internazionale ed un potenziamento della presenza sul mercato delle imprese artigiane”.

 

 

“Il successo dell’iniziativa non era per nulla scontato. Dobbiamo ringraziare le nostre imprese che hanno colto l’opportunità dando una grande risposta in un periodo difficile e buio, con una materia non semplice da gestire – sottolinea Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia-Romagna – . Decisivo è stato l’efficace gioco di squadra avviato tra le nostre Associazioni e la Regione per affiancare gli imprenditori in questo percorso. Anche per questo l’iniziativa ha raggiunto molti degli obiettivi che si era posta: dare la possibilità di utilizzare questi fondi per modificare la propria attività tramite l’inserimento di processi innovativi o di tecnologie digitali; dare spazio ad aziende giovanili, alle imprese composte per la maggioranza da donne e a tutte quelle situate in zone geografiche svantaggiate. Aspetti non secondari che colgono il valore della comunità nel suo aspetto più complessivo e che trasmettono un segnale che in questa regione si lavora con serietà perché nessuno resti indietro e possa cogliere le opportunità che il sistema istituzionale è in grado di mettere in campo. Questa esperienza può diventare un modello di intervento da ripetere e da allargare anche ad altri comparti dell’artigianato. Innovazione e sostenibilità combinate con processi formativi efficaci sono una delle chiavi per potere affrontare il futuro con fiducia”.

 

Gli esiti del bando in sintesi

Sono finanziati 230 progetti sui 248 presentati complessivamente. Quattro investimenti su 10 riguardano l’integrazione digitale orizzontale e verticale dei sistemi produttivi. Tra gli altri investimenti quelli su: internet delle cose (IOT) 12%, cloud computing 11%, robotica 9%, big data & analitycs, manifattura additiva e stampanti 3D, cybersecurity e realtà aumentata.

Dal punto di vista settoriale, 217 progetti su 230 riguardano l’attività manifatturiera. Tra questi: 70 progetti sono nel settore della fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature), 22 stampa e riproduzione di supporti registrati, 22 industrie alimentari e 17 fabbricazione di macchinari ed apparecchiature.

Exit mobile version