Tutti gli Enti del Terzo Settore (iscritti o iscriventi nel RUNTS), secondo quanto previsto art. 14 comma 2 del D.lgs. 117/2017, hanno l’obbligo di trasparenza per ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori a centomila euro annui. Devono, quindi, in ogni caso, pubblicare annualmente e tenere aggiornati nel proprio sito internet, o nel sito internet della rete associativa a cui aderiscano, gli eventuali EMOLUMENTI, COMPENSI, O CORRISPETTIVI A QUALSIASI TITOLO ATTRIBUITI AI COMPONENTI DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO, AI DIRIGENTI E AGLI ASSOCIATI.

Il Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, con una nota pubblicata in data 12/01/2021, (vedi nostra newsletter del 20 gennaio 2021) fornisce spiegazioni in merito all’obbligo di trasparenza sui compensi erogati, in capo a tutti gli Enti del Terzo Settore con ricavi, rendite, proventi, entrate, comunque denominate, superiori a 100.000 (centomila) euro.

La Nota ministeriale, riprendendo l’art. 14 del Codice del Terzo Settore, tende ad operare un bilanciamento del contenuto di tale norma; da un lato, la necessità della trasparenza di questi Enti, che in base alla Riforma, godono di numerose agevolazioni pubbliche, e dall’altro lato il bisogno di riservatezza dei dati pubblicati.

Pertanto, le informazioni sui compensi oggetto di pubblicazione possono essere date, anche in forma anonima, (quindi non sarà necessaria una pubblicazione nominativa) ma potrà essere fornita ad esempio come informazione valida per tutti i soggetti appartenenti ad una determinata categoria (esempio:  retribuzione annua lorda massima e minima dei dipendenti, i compensi ai componenti l’organo di controllo, i rimborsi spese individuando il numero di beneficiari, l’importo medio, massimo, minimo, riconosciuto ai volontari o ai Consiglieri o dei Dirigenti); dovranno essere tenuti distinti gli importi dovuti a titolo di “retribuzione” da quelli corrisposti a titolo di “indennità particolare” o di “rimborso spese”.

In ogni caso non potrà essere sufficiente un dato “aggregato” troppo generico.