CNA incontra i sindaci di Bastiglia, Bomporto, Castelfranco, Ravarino e S. Cesario

Una delegazione di CNA Modena guidata dal segretario provinciale Francesco Stagi e dai presidenti delle sedi dell’Unione Terre di Sorbara ha incontrato i sindaci dei cinque comuni coinvolti (Federica Nanetti per Nonantola, Maurizia Rebecchi per Ravarino, Francesco Zucchi di S. Cesario, Francesca Silvestri per Bastiglia e il capo di gabinetto di Castelfranco Caterina Bagni). Tema dell’incontro, l’analisi di alcuni fattori di sviluppo del territorio in un contesto di estrema tensione per le imprese.

Tra le criticità emerse e condivise dagli amministratori pubblici innanzitutto la viabilità, in particolare il transito della Statale 12 a Sorbara, l’accesso a Modena, e la strada provinciale 568. “L’inadeguatezza di queste strade – ha commentato Mauro Rondelli, segretario di area di CNA – è particolarmente preoccupante non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto un profilo sociale: pensiamo ai tempi di percorrenza ai quali sono costrette ad esempio le ambulanze: in ballo c’è il diritto alla salute dei cittadini”. Un tema che ha chiamato in causa i gravi limiti di Anas, ente lontano anni luce dalle esigenze del territorio, come ha dimostrato la vicenda del ponte di S. Ambrogio.

CNA ha anche sottolineato la necessità di spingere l’acceleratore sulla semplificazione amministrativa, “che passa anche – ha sottolineato Stagi – dall’adozione di regolamenti quanto più possibile omogenei”, citando a questo scopo i provvedimenti presi dal comune del capoluogo sul fronte dell’acconciatura e dell’estetica e sui dehors. “Regolamenti redatti assieme alle associazioni e che vanno nella direzione di una sburocratizzazione concreta”.

A chiudere il confronto una proposta dell’Associazione accettata di buon grado dagli amministratori pubblici: quella di dare vita ad un patto per il lavoro e lo sviluppo del territorio, da concordare ed elaborare con tutte le forze sociali, che tenga conto delle implicazioni economiche, ambientali e sociali per poter permettere uno sviluppo sostenibile in un territorio dove vivono oltre 80.000 cittadini e operano quasi 6.000 imprese che danno lavoro a 22.000 persone.