Nelle settimane scorse gli organi di informazione locali hanno dato notizia della volontà del Comune di dar vita alla sperimentazione di alcune linee notturne di trasporto pubblico. Un’anticipazione che ha stupito i taxisti modenesi, in particolari quelli consorziati nel Cotamo, che assieme a Seta da anni ha dato vita ad un servizio di Taxibus rivolto ai possessori di abbonamento Seta card “Mi muovo in città” e che negli anni scorsi aveva visto un notevole taglio del servizio da quattordici punti di carico agli attuali quattro (ospedale di Baggiovara, piazza Matteotti, Policlinico, Stazione autocorriere). Il Servizio, accessibile dalle 20.30 alle 5.30, rimane comunque un’attività molto apprezzata dai modenesi, che grazie ad essa possono usufruire di una corsa taxi con chiamata al momento a partire da 4,00 Euro, da uno dei quattro parcheggi attualmente previsti e con tempi di attesa minimi, per recarsi in qualsiasi località all’interno del comune, fin sotto casa. Le novemila corse effettuate per 50.000 chilometri percorsi con questo sistema sono a certificare questo apprezzamento.
“Il tutto a costo zero per la comunità – sottolinea Franco Spaggiari, direttore di Fita, l’Associazione del trasporto cose e persone di CNA Modena – mentre un servizio pubblico notturno, oltre ad essere molto più rigido dell’attuale, anche in termini di orari (non oltre le 24), rischierebbe di essere molto costoso oltre che inquinante. E anche meno fruibili: basta immaginare il disagio per un anziano o una donna sola costretta ad aspettare decine di minuti al buio. Ecco perché diventa difficile capire le motivazioni di questo progetto”.
“Piuttosto – continua Spaggiari – si potrebbe pensare di sviluppare ulteriormente il servizio di Taxibus, magari prevedendo altri punti di carico oltre ai quattro attualmente in essere mediante una suddivisione del territorio comunale in zone/quartieri, mentre il trasporto bus potrebbe essere utilizzato per corse ad elevata richiesta, ad esempio per e dalle discoteche, appunto verso i punti di carico che potrebbero essere utilizzati come hub per il ritorno a casa dei giovani con i taxi in modo sicuro”.
Questa, secondo CNA, è anche la strada giusta per dare concretezza al principio di sussidiarietà che deve intercorre tra pubblico e privato, permettendo al primo di risparmiare e al secondo di erogare un servizio capillare ed efficiente.
“Crediamo che l’utilità e l’economicità dell’attuale servizio Taxibus per la comunità siano note e definite. I taxisti modenesi sono disponibili per rendere il servizio ancora più efficiente. Ci auguriamo che l’Amministrazione sappia cogliere questa opportunità, a beneficio di tutta la comunità, evitando lo spreco di risorse pubbliche.