Pagare il canone per poi magari vedere la TV Slovena al posto di un canale RAI.
Ecco cosa succede a molti cittadini della nostra Regione ancora alle prese con lo switch-off, un passaggio che doveva concludersi rapidamente e senza danni. Invece da molti mesi i problemi, insorti a marzo, non sono risolti e non è dato sapere se e quando lo saranno.
Come Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori e Udicon, nei mesi scorsi avevamo richiesto un incontro urgente alla RAI, anche per valutare le modalità di risarcimento per i tanti cittadini costretti ad interventi – peraltro assai costosi – al proprio impianto di ricezione.
Nonostante i nostri ripetuti solleciti, RAI non ha ritenuto di incontrarci, rispondendo soltanto con una nota che non solo non tratta i temi da noi posti, ma che minimizza il problema facendo riferimento alla possibilità di vedere online i programmi televisivi RAI. Nel frattempo, su questo tema abbiamo incontrato il Corecom e abbiamo scritto al Presidente dell’Emilia-Romagna.
I problemi continuano, e stiamo valutando quali azioni mettere in campo nei confronti della RAI, alla quale abbiamo ribadito nei giorni scorsi la richiesta di incontro.
Al di là degli aspetti economici, al di là dell’indifferenza per la parziale venuta meno di un servizio pubblico, preoccupa anche l’insensibilità della RAI per il lavoro di tanti propri dipendenti, a partire da quelli dell’informazione.
Un lavoro che, per tanti cittadini, è diventato invisibile.