CNA: provvedimento positivo, ma sarebbe utile una stabilizzazione degli incentivi, anche a patto di modificare le agevolazioni riducendone l’importo e accorciandone i tempi di recupero.
Ora sciogliere il nodo sugli altri bonus edilizi, dalla ristrutturazione alle facciate.

 

Una nota del Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e l’impegno assunto nel Nadef – la Nota di adeguamento al documento economico e finanziario del 2021 – hanno di fatto ufficializzato la proroga degli incentivi dedicati alle ristrutturazioni degli edifici, il Superbonus del 110%, con l’estensione degli incentivi sino al 2023.

“È un’ottima notizia che va nel segno delle nostre richieste e che consentirà con ogni probabilità di allentare il peso della domanda e quindi contribuire al contenimento dei costi, balzati verso l’alto anche a causa dei timori rispetto alla proroga del provvedimento e alla conseguente corsa alla realizzazione degli interventi”, commenta Luca Giovanelli, presidente di CNA Costruzioni Modena.

Si tratta di una delle prime concrete operazioni connesse al PNRR, peraltro una delle più attese.

“Per quanto questa misura sia positiva – commenta Alice Guidetti, presidente dell’Unione degli installatori dell’Associazione – continuiamo a ritenere determinante pensare ad una proroga più lunga per dare maggiori certezze al mercato, sia sul lato delle imprese che dei cittadini, ma soprattutto per poter verificare gli effetti di questo provvedimento su un arco di tempo più lungo. Magari anche modificando il Superbonus e le altre agevolazioni sulla casa, eventualmente abbassando l’aliquota del beneficio e accorciando il tempo di recupero da 10 a cinque anni. Non dimentichiamo che il traguardo fissato dall’ONU per abbattere le emissioni del 55% è il 2030. Ecco perché riteniamo che prorogare i bonus per l’efficienza energetica almeno sino al 2027 sia una scelta in linea con le strategie europee e mondiali”.

Resta ora da stabilire il destino degli altri bonus che in ambito edilizio prevedono agevolazioni per i proprietari di un immobile. Si tratta di un elenco di incentivi fiscali che nel corso degli anni si è sempre più allungato e che ad oggi prevede le detrazioni per le ristrutturazioni, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, l’ecobonus del 50 o del 65% e, infine, i più recenti bonus facciate, che prevede un credito di imposta sul 90%, e il bonus idrico.

Una volta introdotti, sebbene con qualche aggiustamento, i bonus sono sempre stati prorogati. “Ci attendiamo che sia così anche questa volta. Sarebbe un controsenso – dicono i due presidenti di categoria – se nella prossima Legge di Bilancio anche questi incentivi non dovessero essere prorogati. Si tratta, di fatto, delle agevolazioni che in questi anni più sono stati utilizzati dai cittadini.  Sarebbe bene che il Governo si pronunciasse subito in questa direzione, proprio per dare certezze al mercato, così come è opportuno che venga confermata la possibilità di optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura”.