Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella seduta dello scorso 10 novembre un decreto legge, cosiddetto “Decreto Aiuti Quater” che, tra le varie misure approntate per contrastare il “caro energia”, ha previsto anche una rimodulazione del Superbonus al 90% a partire dal 1° gennaio 2023.

Premesso che il decreto in questione non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e pertanto non è ancora in vigore, ad oggi possiamo fare delle considerazioni su quanto riportato nell’art. 9 della bozza di decreto che è stata fatta circolare e sulle considerazioni espresse sia dalla Presidente del Consiglio, in fase di presentazione del provvedimento in conferenza stampa, sia dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso il proprio sito web ufficiale.

Per quanto riguarda il superbonus 110%, abbiamo due situazioni distinte per “unifamiliari” e “condomini”:

 

Unifamiliari (“villette”)

È prevista una proroga al 31 marzo 2023 della scadenza prevista al 31 dicembre 2022, per coloro che abbiano completato il 30% dei lavori entro lo scorso 30 settembre.

Per gli interventi avviati a partire dal 1 gennaio 2023, la detrazione spetta nella misura del 90% per le spese sostenute entro il 2023 a condizione che l’unità immobiliare oggetto degli interventi sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore ai 15.000 euro.

 

Condomini

La scadenza del 31 dicembre 2023 per poter beneficiare dell’aliquota al 110% è anticipata di un anno, quindi al 31 dicembre 2022. Per le spese sostenute nell’anno 2023, invece, la detrazione spetta nella misura del 90%.

Le disposizioni di cui sopra, sempre secondo la bozza del provvedimento, non si applicano:

  • per gli interventi per i quali “alla data del 25 novembre 2022” risulti effettuata “la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA)” ea condizione che la delibera assembleare che abbia approvato l’esecuzione dei lavori risulti adottata in data antecedente al 25 novembre 2022”;
  • per gli “interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, per i quali alla medesima data del 25 novembre 2022, risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo”.

Questi interventi, quindi, continueranno a beneficiare dell’aliquota piena del 110% anche per l’anno 2023.

Secondo quanto riportato nel citato art. 9 previsto nel “Decreto Aiuti Quater”, e come anche anticipato in conferenza stampa dalla Presidente Meloni e poi ribadito anche con una nota sul sito del MEF, per i condomini l’aliquota al 110% si applica, quindi, per chi delibera in assemblea in data antecedente alla presentazione dei documenti (CILA) che va effettuata entro il 25 novembre.

I due adempimenti chiave che nei condomini consentiranno di accedere al beneficio della applicazione dell’aliquota del 110% anche per l’anno 2023 sono quindi:

  1. La delibera condominiale, tenendo in debita considerazione il rispetto dei tempi legati allo svolgimento delle assemblee;
  2. La comunicazione di inizio lavori asseverata per gli interventi superbonus (CILAS).

Importante novità prevista in bozza all’art. 9 del provvedimento in esame è la possibilità, per i soggetti che hanno acquistato crediti d’imposta da superbonus, sia tramite cessione del credito che con “sconto in fattura”, di ripartirne l’utilizzo in 10 anni (in quote annuali di pari importo) invece che nei 4 o 5 previsti dalla norma attuale. Questa possibilità troverà applicazione “con riferimento alle operazioni di cui al primo periodo perfezionatesi fino al 10 novembre 2022“. Si rimanda, poi, ad un successivo provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate la definizione delle modalità attuative di questa disposizione. L’intento della norma, ad evidenza, è quello di dare un contributo allo sblocco dei crediti fermi nei cassetti fiscali.

 

Le considerazioni di CNA

CNA ha evidenziato che il termine indicato del 25 novembre per la presentazione della CILA è del tutto inadeguato.

 Vanno salvaguardate, nell’interesse stesso del sistema, tutte le situazioni che presentino la sottoscrizione di contrattioltre a quelle nelle quali siano già stati presentati i titoli abilitativi necessari (CILA), allo scopo di assicurare la realizzazione dei lavori avviati con 110% e scongiurare i danni derivanti dal mancato avvio dei cantieri.

Si ribadisce che l’aspetto principale relativo al superbonus, e ai bonus edilizi in generale, sul quale viene richiesta l’attenzione e l’impegno del Governo, rimane il problema irrisolto dei crediti che ancora figurano nei cassetti fiscali delle imprese e che di fatto paralizza il settore.

CNA ritiene altresì necessario stabilizzare la misura degli incentivi fiscali nel medio-lungo termine per consentire una migliore e più adeguata programmazione dei lavori, evitando di penalizzare le imprese ed i contribuenti che hanno pianificato gli interventi facendo un legittimo affidamento a delle norme pienamente in vigore.