Con un comunicato stampa (consultabile in allegato), l’Agenzia delle Entrate rende noto un provvedimento direttoriale che definisce le modalità dell’opzione per la cessione del credito corrispondente alla detrazione per interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni di edifici, effettuati dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 (in allegato). Si dà in tal modo attuazione alla disposizione contenuta nell’articolo 1, comma 74, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) (vedi Circolare CNA 25 febbraio 2016, n. 1/PF). Tutti i dettagli del provvedimento di attuazione, i commenti sugli effetti negativi che la norma crea alle imprese e la proposta di come secondo la CNA la norma deve essere modificata nella Circolare CNA 25 marzo 2016, n. 2/PF.

L’emanazione del Provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 22 marzo 2016, porta nuovamente alla ribalta tutte le assurdità della norma introdotta dalla legge di stabilità 2016 (articolo 1, c. 74 della legge 208/2015), che consente ai soggetti “incapienti” di trasformare la detrazione decennale afferente alle spese di riqualificazione energetica sostenute dai condomini, in sconto immediato sul prezzo della prestazione effettuata dall’impresa.

Non è possibile pensare che le imprese siano disposte a vedersi decurtare il proprio corrispettivo di 2/3, con la prospettiva di recuperarlo in 10 anni, se tutto va bene. È chiaro che le imprese saranno costrette a rivolgersi al settore bancario per coprire l’ammanco finanziario, considerando che proprio le spese di riqualificazione energetica, quasi sempre, includono dei beni impiegati di costo molto elevato che le imprese devono comunque sostenere. Finanziamenti che non tutte le imprese ottengono ovvero ottengono a tassi d’interessa ragionevoli.

L’operazione deve essere portata avanti, ma senza il coinvolgimento dell’impresa. La trasformazione della detrazione decennale in credito d’imposta deve essere finalizzata alla cessione del credito stesso dalle famiglie o dalle imprese che sostengono la spesa, direttamente agli intermediari finanziari. Peraltro lo stesso Governo, in procinto di approvare la legge di stabilità, si è già impegnato a “valutare l’opportunità di consentire la trasformazione della detrazione decennale in credito d’imposta cedibile agli intermediari finanziari.” (vedi Ordine del giorno 9/03444-A/291, presentato dall’On. Sara Moretto 19 dicembre 2015).

Se la norma rimarrà nella versione attuale è molto probabile che nessuna impresa sceglierà mai di essere pagata con un credito che recupererà in 10 anni e questa possibilità così importante rimarrà solo una lettera morta.