“Bisogna torcere un pensiero profondo”. Usa questa immagine Sergio Silvestrini, segretario generale CNA, a sottolineare la necessità di “ribaltare la visione di alcuni che considerano le microimprese come un tessuto economico difficile da gestire, per la sua diversificazione naturale. Eppure è proprio questa diversificazione il nostro valore aggiunto”. “La ricerca del consenso può farci perdere la bussola – ha aggiunto Silvestrini- e mi rendo conto che spesso si è voluto vedere e raccontare il mondo delle microimprese come un freno”.
Rilancio delle microimprese per riscrivere il futuro
E invece le microimprese sono l’occasione unica per riscrivere il futuro. Perché è proprio questa realtà produttiva a generare il 37% del valore aggiunto in Europa e quasi il 50% dell’occupazione. Numeri che in Italia salgono al 48% e al 65%, ha ricordato Silvestrini dal palco della Festa nazionale dell’Unità di Modena. L’occasione è stato l’incontro con “Immagina” per riflettere sul ruolo fondamentale delle piccole imprese per una rinnovata politica industriale.
Ospiti con lui Gian Paolo Manzella, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, Stefania Gasparini, assessore alle attività produttive del Comune di Carpi e Claudio Medici, presidente di CNA Modena.
L’Europa
Tanti i temi sul tavolo. Primo su tutti, la partita europea. “Deve essere la compagine di governo a fare sua questa valutazione sul ruolo delle microimprese. Solo così sapremo utilizzare i 250 miliardi del Recovery Fund per un moderno piano Marshall” ha detto Silvestrini. “Per far ripartire la crescita dobbiamo estirpare la cattiva burocrazia e riformare il fisco, diventati un ostacolo per le attività economiche. In tempi rapidi dobbiamo definire progetti e un cronoprogramma per impiegare le ingenti risorse che arriveranno dall’Europa”.
“Cantiere Pmi”
Ed è dal palco di Modena che il rappresentante del Governo, Gian Paolo Manzella, ha lanciato il progetto “Cantiere Pmi”. Un’iniziativa in otto passi di intervento da presentare nella prossima Legge di Stabilità che saranno elaborati in stretta relazione con le associazioni di categoria. Una proposta accolta con favore e altrettanta cautela dal segretario generale: “collaboreremo al progetto, ma è legittimo concederci qualche perplessità – fa notare Silvestrini-. Perché il decisore nazionale politico non ha una reale idea del peso economico delle piccole e medie imprese”. Quali sono gli ostacoli veri? Secondo Silvestrini, quelli legati alla “tecnocrazia”.
Il ruolo delle associazioni
Quanto al ruolo delle associazioni, Silvestrini ricorda: “veniamo da una stagione in cui le associazioni sono viste come realtà da bypassare. Mentre noi crediamo che l’intermediazione sociale sia necessaria. Il rischio? Affidare le sorti del Paese a un governo capopopolo”. Per scongiurarlo, ha sottolineato Silvestrini, “noi siamo disponibili con tutti i governi, a prescindere dal loro colore”.
Tra le priorità individuate da Silvestrini per un vero rilancio c’è la necessità di avviare un nuovo sistema fiscale legato alla giustizia, di stanare le differenze nord-sud e di inaugurare un salto culturale, perché i cittadini abbiano senso civico e responsabilità. “Esistono diritti ed esistono anche doveri: è un percorso lungo che necessita di visione e impegno costante” ha invitato Silvestrini.