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Restauratori beni culturali: esame collaboratore restauratore

È stato pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 242 del 15 ottobre 2019, il decreto n. 112 del 10 agosto 2019 del Ministero dei Beni Culturali (MIBAC) avente oggetto: regolamento recante la disciplina delle modalità per lo svolgimento della prova di idoneità, con valore di esame di Stato abilitante, finalizzata al conseguimento della qualifica di restauratore di beni culturali.

Di seguito si evidenziano le particolarità contenute nel decreto n. 112.

LE PROVE DI IDONEITÀ
Le prove di idoneità sono riservate a:

I soggetti di cui alla presente lettera sono ammessi direttamente alla distinta prova di idoneità tecnico-pratica.

Il decreto interministeriale stabilisce due distinte prove di idoneità a seconda dei soggetti che fanno domanda. Tali prove sono indette con decreto del Mibac, di concerto con il Miur, da pubblicare nella serie “Concorsi ed esami” della Gazzetta Ufficiale.
La domanda di partecipazione deve essere presentata entro sessanta giorni dalla pubblicazione del decreto (data pubblicazione 15/10/2019) e completa della documentazione richiesta dal bando. Nella domanda, i soggetti interessati dovranno indicare i settori di competenza di interesse, per un massimo di due settori. Il decreto contiene un allegato contenente i settori che possono essere inseriti nella domanda di partecipazione al concorso.

LE PROVE D’ESAME
Le prove consistono in una verifica delle competenze teoriche, pratiche e progettuali in materia di lavori di restauro, a seconda dei settori di competenza scelti.
In particolare, si prevedono due prove, una teorica e una tecnico-pratica. La prima tipologia di soggetti a cui si rivolge il decreto interministeriale dovranno svolgerle entrambe mentre per la seconda tipologia di soggetti è prevista solo la prova tecnico-pratica.
La prova teorica consiste in un test articolato in sessanta quesiti a risposta multipla sulla legislazione dei beni culturali e sulle materie definite dall’allegato B al decreto. La prova teorica sarà proposta dalle Università, dalle Scuole di alta formazione del Mibac e dalle Accademie accreditate.
La prova tecnico-pratica si articola in 12 diversi ambiti di competenza e prevede la progettazione dettagliata, in materiali e metodi, di un intervento di restauro avente ad oggetto un manufatto, un complesso di manufatti o un bene architettonico decorato. Saranno l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, l’Opificio delle Pietre Dure e l’Istituto centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario a definire la traccia dell’elaborato.

Per maggiori informazioni contattare Daniele Tanferri, responsabile CNA Artistico-Tradizionale – tel. 059 418548 – dtanferri@mo.cna.it

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