In questa fase di riapertura dei confini nazionali si stanno registrando sul territorio situazioni di potenziale rischio di diffusione del virus SARS-CoV-2 correlate all’arrivo/rientro in Italia di viaggiatori potenzialmente infetti provenienti da paesi extra UE e/o extra Schengen e, in particolare, da aree fortemente interessate dall’epidemia COVID-19. La Regione Emilia-Romagna vuole, quindi, potenziare le misure di contrasto del contagio dal virus richiedendo il tampone naso-faringeo per chi arriva da Paesi extra UE.

Nell’attuale contesto epidemiologico assume particolare rilevanza il rispetto dell’obbligo, previsto dall’art. 4 del DPCM 11 giugno per chi proviene da tali aree, di comunicare immediatamente l’arrivo al Dipartimento di Sanità Pubblica territorialmente competente ai fini dell’isolamento fiduciario e della sorveglianza.

Il Ministero della Salute, con l’Ordinanza del 30 giugno, che proroga fino al 14 luglio le limitazioni agli spostamenti di cui all’art. 6 del suddetto DPCM, conferma altresì la possibilità di ingresso in Italia per motivi di salute, comprovate esigenze lavorative o rientro al proprio domicilio prevista al comma 2 del suddetto art. 6, con l’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria previste dal DPCM 11 giugno.

Non è tuttavia infrequente il riscontro del mancato rispetto dell’obbligo di notifica del proprio arrivo al Dipartimento di Sanità Pubblica e, conseguentemente di isolamento fiduciario e sorveglianza, nonché di criticità nell’osservanza delle misure igienico-sanitarie e di distanziamento sociale previste per contrastare la diffusione del virus.

Rispetto a tali importanti problematiche questa Regione ha ritenuto opportuno coinvolgere il Ministero della Salute attraverso l’invio di una comunicazione in merito.

Ciò premesso, considerato che tra le motivazioni che consentono spostamenti dalle aree sopra indicate vi sono le comprovate esigenze lavorative, si ritiene necessario attivare una pluralità di strumenti che prevedano la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti al fine di promuovere l’attuazione di tutte le misure di prevenzione e contrasto della diffusione del virus. A tale proposito sono state fornite alcune indicazioni ai Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Ausl di seguito sinteticamente descritte, quali azioni di contrasto alla diffusione del virus:

  • effettuazione del tampone naso-faringeo per chi arriva da Paesi extra UE, specialmente da aree fortemente interessate dall’epidemia, prevedendo inoltre l’effettuazione di un secondo tampone a distanza di circa 7 giorni e comunque prima della conclusione dell’isolamento fiduciario;
  • rafforzamento delle azioni di sensibilizzazione e informazione volte a favorire il rispetto di tutte le raccomandazioni igienico sanitarie e di distanziamento sociale previste, ponendo particolare attenzione anche alla verifica di adeguatezza dei contesti abitativi in cui si svolge l’isolamento fiduciario;
  • collaborazione con i soggetti istituzionali locali nel promuovere il rispetto dell’obbligo di notifica previsto dal DPCM 11 giugno al fine di intercettare il maggior numero di persone che rientrano/arrivano da paesi extra UE come sopra indicato;
  • sensibilizzazione dei soggetti datoriali e sindacali che possono svolgere un ruolo fondamentale in tale ambito.

Al fine di prevenire l’insorgenza di focolai tra i lavoratori, si richiede la massima attenzione al fenomeno, sia sensibilizzando i lavoratori rispetto all’obbligo di isolamento fiduciario in caso di arrivo/rientro da paesi come previsto dal DPCM sopra citato, sia favorendo il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali, sia collaborando con i Dipartimenti di Sanità Pubblica competenti per territorio per la piena funzionalità delle misure di prevenzione.

Si raccomanda inoltre particolare attenzione al rispetto delle misure previste nei contesti lavorativi per il contrasto della diffusione della malattia, soprattutto in ambiti a maggior rischio (come ad es. le attività di logistica e di macellazione in cui si sono verificati già focolai lavorativi), valutando altresì con i Dipartimenti di Sanità Pubblica delle USL situazioni in cui sia opportuno proporre uno screening con tampone naso-faringeo per individuare eventuali soggetti asintomatici.