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Positivi Covid-19 in azienda, come comportarsi

La ripresa dei contagi da Covid-19, legata anche all’aumento dei test effettuati, ripropone il problema di ciò che deve fare l’azienda in caso di presenza di lavoratori sintomatici, positivi o che abbiano avuto un contratto stretto con persone positive. Riportiamo qui tutte le indicazioni e la scheda informativa per i dipendenti aggiornata ad oggi. Per ciò che riguarda, invece, cosa fare all’interno dell’azienda in caso di personale positivo (in termini di sanificazioni, eccetera), ricordiamo che le indicazioni sono riportate nei diversi protocolli di sicurezza.

Indicazione generale

L’Azienda deve sensibilizzare tutti i lavoratori al continuo autocontrollo, in particolare tramite apposita cartellonistica ed attività informativa deve informare i propri lavoratori che:

Presenza di lavoratori sintomatici

Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppasse febbre e sintomi di infezione respiratoria, ne deve informare immediatamente il datore di lavoro, dopodiché:

Il datore di lavoro dovrà quindi informare immediatamente l’Autorità Sanitaria (DSP Modena: nr. 059.3963663 nr. verde Regione: 800.033.033) e mettersi a disposizione; sarà infatti l’Autorità Sanitaria a fornire le indicazioni da seguire, sia per il lavoratore sintomatico che per i possibili contatti stretti (colleghi di ufficio/postazione ecc…).

A prescindere da ogni futuro sviluppo, l’azienda dovrà comunque provvedere rapidamente ad una pulizia e disinfezione della postazione e del mezzo/attrezzature di lavoro e, ove necessario, degli spazi comuni frequentati

Presenza di lavoratori positivi

La Positività può essere rilevata tramite test sierologico (sistema non di elezione, pertanto da confermare con tampone) o tramite Tampone (sistema di elezione). Un Lavoratore potrebbe risultare positivo perché:

  1. SOTTOPOSTO AD INDAGINE DA PARTE DELL’AUTORITÀ SANITARIA

È il caso ad esempio di un Contatto Stretto in quarantena trovato successivamente positivo dai test effettuati dall’ASL, oppure di un positivo al rientro dalle ferie ecc….

In questo caso è ragionevole pensare che l’Autorità Sanitaria sia a conoscenza della positività prima dell’Azienda, pertanto il compito dell’azienda sarà quello di mettersi a disposizione dell’AS e collaborare nell’individuazione di eventuali Contatti Stretti, ecc…

È comunque buona norma che l’Azienda:

  1. HA EFFETTUATO UNO SCREENING SIEROLOGICO COME PRIVATO CITTADINO (DGR 475/2020 PER LE MODALITÀ)

Come noto, in Emilia-Romagna, un privato cittadino può effettuare il test sierologico presso uno dei laboratori privati autorizzati a seguito di prescrizione da parte del proprio Medico di Fiducia.

In caso di positività al test sierologico il cittadino dovrà contattare il numero di telefono dedicato dell’ASL di riferimento per comunicare l’esito del test sierologico e concordare le modalità di esecuzione del tampone (se intende avvalersi del servizio gratuito del SSN).   Si ricorda che anche il Direttore Sanitario del laboratorio deve comunicare la positività, pertanto il cittadino che non dovesse a sua volta comunicare potrebbe incorrere in sanzioni.

Si ricorda che il cittadino risultato positivo ha l’obbligo di porsi da subito in isolamento fiduciario a domicilio in attesa dell’appuntamento per l’esecuzione del tampone e del suo risultato.   Dopo che risulta positivo viene preso in carico dall’AS e si procede come sopra.

È comunque buona norma che l’Azienda:

  1. HA EFFETTUATO UNO SCREENING SIEROLOGICO attivato dal datore di lavoro (DGR 475/2020 PER LE MODALITÀ)

Si ricorda che il Datore Di Lavoro (DDL) che intende, di concerto col Medico Competente, attivare uno screening sierologico deve comunicarne l’avvio tramite PEC alla Direzione Generale Cura della persona, Salute e Welfare dgsan@postacert.regione.emilia-romagna.it

Si precisa che in caso di negatività sia a IgG che a IgM è comunque prevista la ripetizione del test sierologico dopo 15-20 giorni.     Come sopra, in caso di positività a IgG, a IgM o ad entrambi, il dipendente verrà sottoposto al test molecolare.

In caso di positività a IgG o IgM o a entrambi il lavoratore deve sospendere l’attività ponendosi in isolamento fiduciario fino all’esecuzione del tampone.

Il datore di lavoro in questo caso è tenuto a:

e

È comunque buona norma che l’Azienda:

Presenza di lavoratori “contatti stretti”

Si ricorda che per “Contatto Stretto” deve intendersi:

Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima dell’insorgenza della malattia del caso in esame

Si ricorda che i “Contatti Stretti” sono sottoposti alla misura della quarantena con sorveglianza sanitaria attiva e che violare la quarantena comporta conseguenze penali ed amministrative.

Cosa deve fare un Datore di lavoro se un suo dipendente gli comunica di essere un “Contatto Stretto”?

Per prima cosa occorre ricordare che le persone venute a contatto con un “Contatto Stretto” (“Contatti Indiretti”) NON sono sottoposti ad alcun provvedimento di quarantena e, solo qualora il Contatto Stretto risultasse a sua volta positivo al Coronavirus, potrebbero divenire a loro volta (su indicazione ASL) “Contatti Stretti”.

Se un Lavoratore comunica al proprio datore di lavoro di essere un “Contatto Stretto”, questi deve:

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