La nostra provincia attualmente al penultimo posto nella graduatoria regionale per investimenti pro-capite

Non sono lusinghieri i dati modenesi relativi allo sfruttamento delle risorse del Pnrr sul nostro territorio.

Un’analisi effettuata dal Centro Studi di CNA Modena sulle cifre messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna sul proprio sito, mostra infatti che il nostro territorio, con oltre 543 milioni di progetti presentati, è al secondo nella graduatoria emiliano romagnola relativa all’impiego di queste risorse (colonne arancioni nel grafico).

Modena però precipita alla penultima piazza se si mette questo valore a confronto con la popolazione, davanti alla sola Forlì-Cesena e abbondantemente dietro a realtà più piccole come Ferrara, Piacenza, Rimini (colonne azzurre).

Del resto, Modena non la ritroviamo nei primi cinque progetti più importanti (due tramvie a Bologna, il porto di Ravenna, l’acquisto di autobus ad emissioni zero ancora a Bologna e il corridoio ferroviario Parma-Suzzara-Poggio Rusco), sia a livello generale che nelle sei specifiche missioni del Piano (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute).

Si tratta di dati in divenire, ma preoccupa il ritardo modenese e, oltre a questo, l’assenza di progetti in grado di avere una visione a lungo termine. Non pare infatti che i 15 milioni riguardanti la riqualificazione del complesso “ex Fonderie”, in città, possano essere così interpretati.

Gran parte dei finanziamenti, infatti, sono rivolti a efficientamenti di edifici pubblici (scuole, asili, case della salute) certo importanti, ma che non bilanciano la mancanza di progettualità “trainanti”, in grado di dare un’impronta decisiva al futuro del territorio, come avrebbe potuto fare, ad esempio, la trasformazione della ferrovia Modena-Sassuolo in un collegamento tramviario che collegasse anche Carpi, passando per il centro del capoluogo.

L’assenza di questi progetti di ampio respiro risulta ancora meno comprensibile se consideriamo l’accordo di programma fra la Provincia di Modena, i comuni rivieraschi e la società Autostrada del Brennero, in base al quale sarebbero previste diverse opere strategiche per la fascia ovest del nostro territorio, opere che non hanno ancora visto la realizzazione e che sono invece oggetto di continue modifiche e aggiornamenti.

Pensiamo alla viabilità: i progetti in quest’ambito sono appena tre: la sistemazione del ponte di Veggia a Sassuolo (intervento di quasi 3 milioni approvato oltre un anno fa), l’adeguamento di infrastrutture a Fiumalbo (599mila euro) e la manutenzione straordinaria di diverse strade in alcuni comuni del Frignano (2,203 milioni).

Da un altro punto di vista, un dato incoraggiante è che più di 500 interventi sono sotto la soglia dei 150mila euro, importo che rende possibile il loro affidamento diretto alle imprese del territorio, un’occasione – almeno questa – da non perdere per il sostegno delle imprese modenesi.