Unioncamere, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità, promuove il progetto di certificazione della parità di genere per le piccole e medie imprese italiane. Le aziende potranno beneficiare di un contributo pubblico finalizzato a finanziare azioni per ridurre il divario di genere in azienda e ottenere la certificazione della parità di genere (UNI/PdR 125:2022).

Le domande di ammissione potranno essere inviate dalle ore 10:00 del 26 febbraio 2025 fino alle ore 16:00 del 18 aprile 2025 oppure fino a esaurimento delle risorse messe a disposizione.

Il bando è stato pubblicato in attuazione della linea di Investimento 1.3 (“Sistema di certificazione della parità di genere”) della Componente 1 della Missione 5 del PNRR e utilizza le risorse di Next Generation EU.

In particolare, il bando è volto a finanziare due azioni:

  • Assistenza consulenziale e supporto gestionale da parte di un/a esperto/a iscritto/a negli elenchi di Unioncamere;
  • Attività di verifica e certificazione da parte di organismi di certificazione (OdC) accreditati da Unioncamere.

Non sono ammissibili servizi differenti, quali, ad esempio, la sorveglianza annuale e/o il rinnovo della certificazione.

Per partecipare al bando, l’impresa dovrà svolgere un assessment iniziale, conseguendo il punteggio minimo richiesto, e rispettare le condizioni esplicitate nell’avviso, tra cui:

  • Essere in regola con l’adempimento relativo alla presentazione del “Rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile” (applicabile solo alle imprese con oltre 50 dipendenti);
  • Effettuare le assunzioni previste dalla Legge n. 68 del 12/03/99 in materia di collocamento mirato ai disabili;
  • Assolvere agli obblighi contributivi attestati dal Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).

Nel test di pre-screening verrà valutata la consapevolezza e l’impegno dell’impresa in materia di parità di genere, diversità e inclusione, censendo l’esistenza di politiche, procedure e azioni volte a colmare il gap di genere nei vari aspetti dell’organizzazione del lavoro e a sostenere la conciliazione tra vita e lavoro, liberando tempo a favore della genitorialità e della cura (ad esempio, mediante iniziative di welfare).

Tra gli elementi rilevanti si evidenzia:
-L’applicazione di un contratto collettivo integrativo;
-La presenza di un programma di welfare;
-La concessione agli operatori di strumenti di flessibilità organizzativa, quali part-time, smart working e flessibilità in entrata e uscita;
-L’adozione di un organigramma e di un mansionario specifici per l’impresa;
-La formalizzazione di politiche e/o procedure in ambito di lavoro per obiettivi, in materia di selezione, assunzione e progressione di carriera, nonché in riferimento allo sviluppo professionale e all’accesso agli strumenti di flessibilità.

Per maggiori informazioni, è possibile visitare la pagina dedicata.