Si è tenuto stamani (lunedì 9 settembre) a Mirandola l’incontro organizzato da CNA, Lapam Confartigianato e Confindustria Emilia Area Centro, con diversi parlamentari e consiglieri regionali modenesi per discutere del problema relativo al payback sui dispositivi sanitari, il meccanismo che prevede la restituzione, da parte delle aziende del comparto sanità, delle spese in eccesso effettuate dalle Regioni.

“Una questione che ha una sola soluzione: l’abrogazione della norma, palesemente iniqua e potenzialmente in grado di pregiudicare il funzionamento delle strutture sanitarie regionali e nazionali”: ferma e decisa la posizione delle Associazioni, che basano la loro richiesta su due considerazioni.

La prima, di ordine economico, fa riferimento all’assurda pretesa di chiedere alle imprese un rimborso sulle maggiori spese sostenute dalle regioni. È inaccettabile – scrivono CNA, Lapam e Confindustria Emilia Area Centro – che le aziende, dopo aver partecipato ad appalti fissando prezzi in base a ben determinati parametri, ora si trovino costrette a pagare somme impreviste, peraltro a bilanci già chiusi, su costi non di loro competenza.

La seconda è una conseguenza: quella che, dopo una simile decisione, le aziende non vendano più al Sistema Sanitario o che aumentino i prezzi in previsione di future pretese.

“Il combinato disposto di queste due situazioni – affermano le Associazioni – è esplosivo, ovvero la possibilità che le multinazionali, traino del settore, decidano di delocalizzare la propria attività. Una eventualità che sarebbe un colpo tremendo per il territorio e per l’intera filiera delle micro e piccole imprese locali,  che cancellerebbe l’impegno profuso dopo il sisma per garantire la ricostruzione degli stabilimenti coinvolti.

Tutte le parti politiche presenti all’incontro hanno dimostrato ampia apertura comprendendo le evidenze poste dalle Associazioni e garantendo il loro impegno per definire – finalmente – questa questione.

Una disponibilità apprezzabile, che però non mitiga le preoccupazioni per questa norma, da superare definitivamente per ripristinare la corretta dinamica degli scambi commerciali tra imprese e sistema sanitario nazionale.