costruzioni

Siamo rammaricati, delusi, ma anche arrabbiati per il fatto che il decreto attuativo della patente a crediti non preveda un necessario e adeguato periodo transitorio. Una scelta, a pochi giorni dal 1° ottobre, che non tiene conto della realtà delle imprese. Inoltre, la circolare dell’ispettorato del lavoro comporta un ulteriore aggravio burocratico a carico delle imprese”. È il commento al limite dello stupefatto, di Luca Giovanelli, presidente del settore Costruzioni di CNA Modena.

Il Governo ha impiegato cinque mesi, dal 29 aprile ai pochi giorni fa, per dare operatività, peraltro solo parziale. alla legge. Alle imprese, invece, si dà solo una settimana per mettersi in qualche modo in regola autocertificando di essere in regola. In qualche modo, perché le aziende, per continuare a lavorare, devono autocertificare requisiti che gli enti statali impiegano settimane a verificare”. È il caso del Durf, il documento di regolarità fiscale, che l’Agenzia delle Entrate rilascia dopo diversi giorni. Ciò significa che basta una piccola dimenticanza per incorrere in grandi rischi. Ma ancora più paradossale la situazione alla quale si troverà di fronte una neoimpresa, che si troverà a dover autocertificare il possesso di un documento – ancora una volta il Durf – che l’Agenzia delle Entrate rilascia solo per le imprese attive da almeno tre anni.

Prevedere un periodo transitorio non era solo auspicabile, ma necessario. Ignorare questo aspetto dimostra una scarsa attenzione nei confronti dei bisogni concreti delle aziende del settore. CNA, pur manifestando forti riserve sull’efficacia della patente a crediti, si è già attivata da tempo per assistere le migliaia di piccole e medie imprese coinvolte, ma operare in tempi così ristretti è indice di un approccio superficiale rispetto a temi complessi e delicati come la sicurezza sul lavoro. “A Modena, abbiamo già organizzato video seminari per presentare la norma e nei primi giorni di ottobre abbiamo in programma quattro incontri sul territorio.

Le imprese e i professionisti della filiera già in difficoltà, si trovano ora a fronteggiare una scadenza troppo ravvicinata. La mancanza di chiarezza sulle tempistiche del portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro rischia di compromettere la sostenibilità del settore.

Inoltre, l’assenza di un periodo transitorio adeguato rischia di favorire dinamiche speculative, con soggetti pronti a sfruttare la fase di incertezza delle imprese. L’introduzione improvvisa di nuove normative senza un tempo sufficiente per l’adeguamento non solo aumenta il rischio di errori, ma mette ulteriormente a rischio la stabilità di un settore già provato.