Stamane presso l’auditorium CNA di Piazza Armellini è stato presentato il quarto osservatorio permanente sulla tassazione delle piccole e medie imprese in Italia: “Comune che vai fisco che trovi” con il Segretario Generale della CNA, Sergio Silvestrini, il Presidente Nazionale, Daniele Vaccarino e alla presenza, tra gli altri, del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero, di Daniele Pesco, Componente Commissione Finanze Camera dei Deputati, Silvia Fregolent, Vicepresidente Gruppo PD Camera dei Deputati, Raffaello Vignali, Capogruppo AP Commissione Attività Produttive Camera dei Deputati.

Nel 2016 il ‘Tax free day’, ovvero il giorno in cui l’imprenditore si libera del peso fiscale, è caduto il 10 agosto, spostato in avanti di una giornata rispetto all’anno prima. Il peso del fisco sulle piccole e medie imprese nel 2016 è “rimasto fermo” allo stesso livello dell’anno precedente e per il 2017 potrebbe anche salire leggermente a meno che non si scelga l’Iri, il nuovo regime fiscale destinato alle aziende altrimenti soggette all’Irpef. Nel 2016 si conferma maglia nera Reggio Calabria, il capoluogo che maggiormente tartassa le piccole imprese, agli antipodi di Reggio Calabria si è piazzata invece Trento.

Ha aperto i lavori il Segretario Generale CNA Sergio Silvestrini evidenziando la disparità di trattamento territoriali: “dai 120 comuni che abbiamo analizzato è emersa una situazione anomala che deriva dal diverso atteggiamento dei comuni nel prelievo soprattutto nella Tari e nell’Irap e che ci porterebbe piuttosto a dire ‘paese che vai tasse che trovi’. Si tratta di un’ asimmetria forse inevitabile, ma disdicevole su cui bisogna intervenire abbassando il prelievo fiscale, intervenendo su Irpef, sull’Imu che è la tassa maledetta per gli artigiani.”

Il Presidente Nazionale CNA Daniele Vaccarino ha dichiarato: “Il confronto con il resto d’Europa è impietoso, il peso del fisco rende difficile alle imprese italiane tenere fronte alla concorrenza di quelle inglesi o polacche”. Dal raffronto con sei altre capitali europee, “Roma né esce con le ossa rotte, la pressione è più alta solo a Parigi, dove però – sottolinea – i servizi offerti solo ben diversi”. È urgente, spiega, “intervenire per ridurre le tasse sulle piccole e medie imprese italiane, rendendo ad esempio deducibile l’odiosa Imu e rivedendo le aliquote catastali”.

Claudio Carpentieri, Responsabile CNA Politiche fiscali e societarie, ha di presentato il rapporto con la classifica della pressione fiscale e del tax free day delle piccole imprese in 135 città italiane, che quest’anno ha esteso i suoi confini analizzando anche sei capitali europee: Berlino, Londra, Madrid, Parigi, Varsavia e Roma.

Molte le tematiche fiscali legate al mondo dell’artigianato e delle piccole imprese affrontate, durante il suo intervento, dal viceministro dell’ Economia e delle Finanze, Luigi Casero: dall’ economia digitale alla fatturazione elettronica, dalla semplificazione e la competitività quindi al catasto ed ancora la detraibilità totale dell’ Imu e l’aumento della franchigia dell ‘Irap.

Per tutti i dati e i dettagli consultare il sito Tax Free Day