“Due buone notizie dal consiglio comunale aperto sulla vicenda della caserma dei carabinieri. Se dovesse arrivare anche la terza, per la nostra comunità sarebbe un risultato di grande rilievo”. Così Ivano Sighinolfi, presidente della CNA di Nonantola, commenta quanto è emerso dall’incontro pubblico di mercoledì scorso (15 ottobre) con il Prefetto Michele di Bari, che ha dato praticamente per certa la permanenza del corpo a Nonantola, per di più in un immobile confiscato alla mafia.

“Si tratta di un fatto importante, perché è davvero indispensabile, e non solo per la nostra cittadina, ma per tutto il territorio, che l’Arma rimanga a Nonantola, sia per una questione di prevenzione che per l’attività di controllo, indispensabile quando si parla di sicurezza. Ma merita anche di essere sottolineato il valore simbolico di un trasferimento in un immobile di proprietà mafiosa, un segno concreto della volontà di combattere le infiltrazioni criminose in un territorio che è da anni nel mirino della criminalità organizzata”.

Rimane il terzo punto, la richiesta di un aumento dell’organico. “Un maggior numero di carabinieri consentirebbe un maggiore presidio del territorio, ad esempio nelle frazioni e nei villaggi artigianali, assicurando più tempestività negli interventi. Oggi, infatti, i militari dell’Arma si sobbarcano una mole di lavoro decisamente rilevante, talvolta superiore alle loro forze. Un investimento in questo senso sarebbe importante, perché la sicurezza non può e non deve correre il rischio di essere delegata ad alcuno”.



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