Un’indagine derivata dal sistema statistico camerale denominato Pablo, finalizzata ad individuare le specializzazioni territoriali di filiera, dà un’ulteriore testimonianza della vocazione distrettuale dell’economia modenese. La provincia di Modena, infatti, è quella che, a livello regionale. conta il maggior numero di comuni – quattordici – presenti nelle 39 filiere in cui sono state raggruppati ben 919 settori produttivi. E non solo: Modena è anche quella più rappresentata, grazie alla presenza in ben otto classifiche.

LA RICERCA. L’indagine ha raccolto, per ognuna delle filiere individuate – si va da quelle legate all’agricoltura sino all’automotive, passando per le costruzioni, l’industria culturale e tante altre, per fare solo qualche esempio – i primi venti comuni dove maggiore è il peso del singolo settore per parametri come il numero di addetti e il fatturato, misurati in un arco di tempo di dieci anni. In altre parole, i dati mostrano i comuni dove più forte è il peso delle singole filiere. L’analisi svolta dall’Ufficio Studi di CNA Modena dimostra come il nostro sia, appunto, sicuramente tra i territori più virtuosi in regione, assieme a Bologna, Parma e Reggio Emilia.

nr. comuninr. settori
Bologna118
Ferrara33
Forlì/Cesena22
Modena148
Parma145
Piacenza11
Ravenna76
Reggio Emilia117
Rimini11

I RISULTATI. Modena, combinando il numero dei comuni e quello delle filiere vanta il primato regionale. Di rilievo anche il ruolo di Parma, che conta ben otto comuni in una sola filiera, quella della zootecnia (dove Castelvetro è al terzo posto e Castelnuovo al sesto), mentre Bologna è protagonista nella logistica e nel packaging, filiera dove troviamo Spilamberto al 13esimo posto. Fiorano e Sassuolo sono al primo posto e secondo posto (e Castelvetro al sesto, oltre che Finale Emilia all’ottavo) per ciò che riguarda i materiali per costruzioni, la filiera dove si colloca la ceramica. Fiorano, peraltro, è al secondo posto anche nella graduatoria dei comuni dove è localizzata la filiera della chimica, gomma e plastica. Sempre Fiorano ha la leadership anche per ciò che riguarda la meccanica strumentale, dove troviamo anche Nonantola, diciassettesima. Maranello – ovvio il legame con Ferrari – è al quarto posto nell’automotive, mentre Mirandola e Medolla, come era facilmente prevedibile, guidano la filiera del biomedicale. Carpi, invece, è al quarto posto nella graduatoria della filiera del tessile.

Sono dati sicuramente positivi per il nostro sistema economico – commenta CNA Modena – che testimoniano l’elevato grado di specializzazione delle imprese manifatturiere, ma anche la capacità del territorio, nel corso degli anni, di aver diversificato le proprie capacità tecniche in diversi ambiti. Un patrimonio da difendere evolvendo queste potenzialità sulla base delle nuove tecnologie, innanzitutto quelle digitali. “È quello che abbiamo cercato di fare – sottolinea Francesco Stagi, segretario provinciale di CNA – accompagnando le imprese su questa strada. Non è casuale che CNA Modena sia stata l’Associazione che ha accompagnato il maggior numero di imprese, una sessantina, verso l’utilizzazione del bando digitalizzazione, per oltre 4,4 milioni di euro di contributi che a loro volta hanno alimentato investimenti per oltre 10 milioni. Un passo importante ma che non basta: un ruolo fondamentale in questo processo di sviluppo lo ricopre anche la formazione. Proprio per potenziare questo tipo di attività, i vari enti di formazione delle CNA dell’Emilia-Romagna hanno creato un hub unitario – CNA Formazione – che vuole dare risposte sempre più concrete alle imprese”.