Il Ministero dell’Interno, con una circolare del 18 novembre, ha richiamato l’attenzione sulle procedure di identificazione “da remoto” degli ospiti nelle strutture ricettive, incluse quelle per soggiorni brevi. Tali pratiche si attuano mediante la trasmissione informatica delle copie dei documenti e l’accesso agli alloggi attraverso codici automatizzati, ovvero Key Boxes posizionati agli ingressi delle strutture.

Queste modalità, pur semplificando i processi operativi, presentano significative problematiche:

  • Mancanza di identificazione personale: gli ospiti non vengono verificati fisicamente al momento dell’accesso
  • Assenza di corrispondenza certa: non è garantito che il documento presentato appartenga effettivamente alla persona che lo utilizza
  • Non conformità normativa: non vengono rispettati i requisiti previsti dall’art. 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), che impone la verifica dell’identità e la comunicazione dei dati alla Questura entro 24 ore dall’arrivo o entro 6 ore per i soggiorni brevi

Al fine di garantire la sicurezza pubblica e a prevenire possibili abusi, la circolare sottolinea l’importanza di un controllo rigoroso dell’identità, estendendo l’obbligo anche ai locatori di immobili per periodi inferiori a 30 giorni, Home Exchange e Marina Resort. La verifica dell’identità deve avvenire di persona e i dati degli ospiti devono essere trasmessi alla Questura secondo le tempistiche previste dalla legge.

Le autorità competenti, tra cui Prefetti, Sindaci e Camere di Commercio, vigileranno sul rispetto delle disposizioni e garantire l’applicazione uniforme delle normative.