La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto modifiche al Tuir (Dpr n. 917/86) al fine di rilanciare gli strumenti di welfare per le imprese che concedono, volontariamente e unilateralmente con la sola stesura di un regolamento aziendale, servizi e prestazioni di welfare aziendale ai propri dipendenti.
In questo modo, per l’azienda è possibile contenere il costo del lavoro, sia fiscale che contributivo, garantendo la soddisfazione e fidelizzazione dei propri dipendenti che possono godere di prestazioni dal valore superiore ad un premio economico solitamente erogato in busta paga.

La riscrittura dell’articolo 51, comma 2, del TUIR prevede:

  • Lettera f ) – Prestazioni e servizi con specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria, culto

come ad esempio corsi per finalità culturali o ricreative (di cucina, di lingua straniera), convenzioni con teatri, palestre, cinema, check up medico con struttura convenzionata

  • Lettera f – bis ) – Somme, servizi e prestazioni per servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa a essi connessi; ludoteche e centri estivi e invernali, borse di studio

come ad esempio il rimborso retta iscrizione asilo, scuole materne, università dei figli dei dipendenti, rimborso servizio mensa, rimborso spese libri scolastici

  • Lettera f – ter) – Somme e prestazioni erogate per la fruizione dei servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti

come ad esempio il rimborso spese sostenute per la badante

Un esempio a confronto su una base imponibile di € 2.000:

  1. Aumento di retribuzione erogata al lavoratore come premio assoggettato a contribuzione e tassato ai fini irpef (Retribuzione 2.000 € annuo, costo impresa 2.700,00€, netto dipendente 1.400,00€)
  2. Aumento di retribuzione erogato con opzione welfare aziendale (Piano welfare 2.000,00€ annuo, costo impresa 2.000,00 €, netto dipendente 2.000,00 €)

CNA Consulenza è in grado di offrire consulenze personalizzate per analizzare e definire la migliore fonte di regolamentazione delle politiche di welfare aziendale, nonché il pacchetto di beni e servizi più appropriato, sia in funzione delle dimensioni dell’azienda, che delle esigenze dei lavoratori, con i relativi vantaggi fiscali e contributivi.

Per informazioni:
Giorgia Tarozzi, CNA Consulenza
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