Le preoccupazioni per le conseguenze delle tensioni tra Russia e Ucraina non risparmiano neppure i produttori di arredamento e design italiani. Ma, stando ai numeri elaborati dalle Camere di Commercio di Milano e di Monza Brianza su dati Istat, nel primo trimestre dell’anno le vendite verso Mosca non si sono fermate, contribuendo alle ottime performance dell’arredo made in Italy nel mondo, che tra gennaio e marzo di quest’anno ha realizzato oltreconfine 2 miliardi di ricavi, ovvero il 3% in più dello stesso periodo nel 2013.

Proprio la Russia è, nella top five dei principali partner, quello che nel primo trimestre è cresciuto di pù, attestandosi al quarto posto con 253 milioni di euro di vendite (+6,7%), ovvero il 6,9% delle esportazioni complessive. In particolare, la Russia è il nostro secondo importatore di mobili per uffici e negozi (il 6,7% del totale), settore in cui le vendite sono aumentate nei primi tre mesi del 24% su base annua; di mobili per cucina (l’11,6% del totale), che hanno registrato un aumento del 10,2% nel periodo considerato; e di mobili per l’arredo domestico: l’11,4% del totale, con un balzo addirittura del 92,3%.

Restano comunque Francia e Germania i clienti più affezionati degli arredi e del design italiani, con il 17,3% e il 12,7% delle esportazioni complessive. E non c’è crisi che tenga: nonostante questi due Paesi non mettano a segno una crescita particolarmente sensibile, gli acquisti dall’Italia si mantengono stabili o in lieve aumento. Crescono invece con più decisione il mercato inglese (al terzo posto) e statunitense (al quinto), mentre avanza con grande rapidità l’importanza della Cina, che al decimo posto della classifica dei maggiori importatori rappresenta al momento solo l’1,9% del mercato estero, ma ha registrato nel primo trimestre una bella crescita del 18,2%.

E non è solo il mobile della Brianza – terra per eccellenza del design e culla del Salone del Mobile – a portare il brand del made in Italy nel mondo: le nicchie di eccellenza nel settore si trovano in tutta Italia, anche se è il Nord a farla da padrone. In testa, Treviso, con quasi 350 milioni di esportazioni nel primo trimestre, pari al 17,4% del totale; seguita da Monza e Brianza (8,6%), Pordenone (7,3%), Como (7%) e Udine (5,4%). La crescita più consistente di vendite all’estero, nel periodo considerato, è stata messa a segno dalle imprese comasche (+14,2%), milanesi (10,9%), piacentine (+39,2%) e bolognesi (26,3%). Male invece le province di Bari (-10,9%) , Vicenza (-6,3%) e Pistoia (-4,2%).

Fonte: ilsole24ore.com