La Commissione Europea nel luglio 2014 ha pubblicato il libro verde “Sfruttare al meglio il know-how tradizionale dell’Europa: una possibile estensione della protezione delle indicazioni geografiche dell’Unione europea ai prodotti non agricoli” e ha immediatamente avviato una consultazione al riguardo.

CNA e Confartigianato Imprese hanno fin dal principio sostenuto questa proposta e si sono da sempre impegnate affinché siano adottate norme a difesa del consumatore, anche comunitario, che lo mettano nella condizione di poter avere un grado maggiore di informazione sul prodotto che intende comperare, ed in particolare relativamente all’origine delle merci e dei prodotti immessi sul mercato UE.

Inoltre, hanno sempre sostenuto che politiche volte ad aumentare il livello di informazione sull’origine delle merci e di consapevolezza del consumatore domestico e internazionale su ciò che intende acquistare, possano essere di valorizzazione delle produzioni italiane a cui i mercati universalmente riconoscono un maggior valore legato alla qualità produttiva e innovativa, ancorché unita alla nostra tradizione e alla nostra cultura.

L’artigianato e la piccola impresa costituiscono per il nostro Paese un enorme patrimonio non solo economico ma anche culturale. Le produzioni che maggiormente incarnano le tradizionali produzioni artigianali, più di ogni altra cosa sono frutto di saperi e della storia indissolubilmente legati ai territori di produzione. Le loro caratteristiche produttive ed estetiche non possono quindi prescindere dal luogo ove sono state prodotte e risentono fortemente delle peculiarità di quei territori.