“La CNA non ha nessuna intenzione di mettere nel congelatore, in attesa dei doni di chissà quale Befana, la necessità di un consistente taglio dell’Irap per gli artigiani e per le piccole imprese. Il Governo ha fatto un passo nella giusta direzione, e lo abbiamo apprezzato. Ora bisogna proseguire lungo questa strada, definendo con precisione i soggetti che devono pagare l’Irap e quelli che ne saranno esclusi. Può sembrare una operazione marginale, ma è il vero cuore del problema. Significa ridefinire, prima di tutto, il profilo culturale dei soggetti economici, della loro funzione, del loro contributo alla fiscalità. Nel frattempo, anche per alleggerire il peso record del Total tax rate, sarà utile lavorare sull’innalzamento della franchigia Irap, al di sotto della quale scatta l’esenzione”. Lo afferma Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA.

“Le nostre stime, messe a punto dal Centro Studi e dal Dipartimento Politiche Fiscali della CNA, indicano – sottolinea – che la nuova franchigia Irap, stabilita dal Governo a 13 mila euro, nel 2016 consentirà di ridurre la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese dello 0,2%, portandola al 62%. Se la franchigia Irap fosse elevata a 20 mila euro, il Total tax rate calerebbe al 61,4%. Scenderebbe al 60,5% – conclude Silvestrini – con la franchigia a 30 mila euro”.

L’effetto di questa correzione di rotta sull’Irap sarebbe più evidente a partire proprio dalle regioni con la fiscalità più pesante. Con la franchigia Irap a 30 mila euro, la riduzione del Total tax rate in Calabria sarebbe dell’1,6%, passando dal 67% previsto per il 2016 al 65,4%. E dello stesso taglio dell’1,6%, quindi sopra la riduzione media dell’1,5%, beneficerebbero altre sei regioni: Campania, Molise, Lazio, Puglia, Sicilia e Abruzzo.