Introdurre agevolazioni fiscali sulle spese relative agli investimenti in tecnologie, strumenti per migliorare una o più fasi del processo produttivo, formazione. Costituire un fondo pubblico-privato (che coinvolga anche istituzioni locali, scuole, università, centri di ricerca) per favorire la contaminazione digitale della manifattura e l’innovazione prima di tutto attraverso investimenti in macchinari all’avanguardia. Sono le due proposte operative presentate martedì 1 marzo 2016 dalla CNA ai componenti della commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul modello da applicare al tessuto industriale italiano e sugli strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali in un’ottica di “Industria 4.0”.

La CNA si è espressa favorevolmente su questa iniziativa, finalizzata a facilitare il passaggio della struttura produttiva nazionale verso l’utilizzo delle tecnologie più evolute. Nel contempo, ha tenuto a precisare che tale strategia dev’essere costruita ponendo al centro dell’attenzione e dell’azione le micro e le piccole imprese. Solo attraverso una spinta forte alla valorizzazione del capitale umano e all’accrescimento delle competenze delle micro e piccole imprese sarà, infatti, possibile realizzare una crescita significativa e qualificata del valore aggiunto della produzione italiana.

Contrariamente alla vulgata imperante, peraltro, le micro e le piccole imprese già riconoscono l’importanza della digitalizzazione. Un recente studio della CNA dimostra che il 95% delle Pmi utilizza Internet come strumento di lavoro. Oltre una micro impresa su quattro (il 26,2%, per la precisione) e più di quattro imprese su dieci sopra i venti addetti (il 44,4%) utilizzano, inoltre, strumenti di fabbricazione digitale.